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Cattolica-Bpvi: si va in tribunale?

Fabrizio Viola, ad dell'istituto, auspica una soluzione stragiudiziale

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Lo scontro fra Cattolica e Popolare di Vicenza ha assunto i contorni del divorzio. E, come spesso accade nei divorzi, c’è la seria prospettiva che la questione possa essere risolta in tribunale. Una conclusione che Fabrizio Viola, amministratore delegato della banca, sembra voler evitare a ogni costo. “Le cose migliori di solito si fanno fuori dai tribunali”, ha commentato ieri. “Personalmente non sono un litigioso – ha aggiunto – anche perché le liti nei tribunali portano via molti anni e in linea di massima non ingrassano le tasche delle controparti”.
La prospettiva di un ricorso alla magistratura era circolata alla fine di marzo: voci di stampa parlavano di una richiesta di risarcimento avanzata dalla compagnia per i danni derivanti dall’aumento di capitale avviato dalla banca nel 2014. La temperatura era poi salita in maniera vertiginosa, al punto tale che, pochi giorni dopo, Cattolica aveva esercitato l’opzione put per la vendita a Bpvi della propria quota di joint venture di bancassicurazione.
L’istituto di credito detiene ora il 9% di Cattolica: una partecipazione su cui, ha spiegato Viola, non è stata ancora presa “nessuna decisione”. Risposte più chiare arriveranno forse dal cda di domani della banca, in cui “sarà esaminato il dossier Cattolica”.

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