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Axa, ricavi 2016 oltre i 100 miliardi di euro

Cresce ancora l'utile operativo a 5,7 miliardi (+3%). La compagnia conferma la partnership con Mps e smentisce le voci sulla fusione con Generali

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Axa chiude il 2016 con risultati robusti. La compagnia francese ha realizzato un utile netto a 5,8 miliardi di euro, +2% rispetto alla fine del 2015. L'utile operativo è a 5,7 miliardi (+3%), in crescita rispetto ai 5,6 miliardi dell'anno precedente. I ricavi, per la prima volta nella storia della compagnia, sfondano il muro dei 100 miliardi (100,2), aumentando così del 2% rispetto ai 98,1 del 31 dicembre 2015.

A un anno dal lancio del piano industriale, Ambition 2020, e archiviata definitivamente la nobile era de Castries, il group ceo, Thomas Buberl, ha confermato che Axa è sulla buona strada per raggiungere i principali obiettivi del piano, perseguendo la trasformazione del gruppo al fine di diventare "leader nell'innovazione nel settore assicurativo". 
Da Parigi arrivano anche commenti che riguardano le cose italiane: cioè su l'affaire Generali e su Mps. La fusione con il Leone di Trieste al momento "non è all’ordine del giorno", secondo quanto ha detto il cfo, Gerald Harlin, alla presentazione dei risultati; mentre la compagnia francese conferma di non aver variato la propria quota in Mps e di voler sostenere la ricapitalizzazione della banca. Buberl, sottolineando che al momento non c'è necessità di fare acquisizioni, ha comunque indicato nell'Asia la regione più interessante per eventuali operazioni di M&A. 

Tornando ai numeri, i ricavi totali hanno beneficiato degli andamenti positivi del ramo vita e salute e del Property & Casualty, mentre l'asset management ha parzialmente sofferto, diminuendo del 3%, principalmente a causa delle masse inferiori in gestione e dell'impatto del ritiro da Friends Life.
Il ramo vita, nel 2016, ha raccolto oltre 60 miliardi di euro, in crescita del 2% dai 59 miliardi del 2015. Anche l'utile operativo cresce del 2% a 3,5 miliardi (3,4 miliardi nel 2015). 
Nei mercati emergenti, i nuovi premi Ape sono aumentati del 14% soprattutto grazie alla Cina e a Hong Kong. Nei mercati maturi, il dato diminuisce dell'1%, affossato dalle scarse performance di Italia e Belgio e nonostante la crescita di Stati Uniti, Francia, Giappone, Germania e Svizzera.

Per quanto riguarda il ramo danni, la crescita è stata del 3% a 35,6 miliardi di euro, contro i 34,8 miliardi dell'anno precedente, prevalentemente a causa di un aumento dei prezzi in media del 2,7%. I mercati maturi sono cresciuti del 2%, mentre quelli emergenti del 7%. 
Il risultato operativo è aumentato complessivamente del 2% ma il combined ratio per l'intero 2016 è leggermente peggiorato a 96,5 punti percentuali (96,2 nel 2015). 

Guardando al capitale, infine, il coefficiente di solvibilità per Solvency II si attesta al 197%, in calo di otto punti rispetto al valore di fine 2015, in parte dovuto alla decisione del cda di proporre un dividendo di 1,16 euro per azione, con un incremento del 5% rispetto allo scorso anno e un payout ratio del 48%.

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