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Unipol, ecco il nuovo piano industriale 2016-2018

Aumentare i clienti nei rami danni, semplificare l’esperienza del cliente, ottimizzare la rete distributiva con una focalizzazione per aree di business. Sono alcuni dei punti del nuovo piano industriale del gruppo, presentato dal management lo scorso 13 maggio a Milano

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Garantire una redditività sostenibile nel tempo, rafforzando la posizione della compagnia ai vertici del mercato italiano. Ormai archiviata la complessa fase di fusione da cui è nata UnipolSai, il gruppo Unipol ha definito quelli che nel prossimo triennio saranno gli obiettivi da raggiungere, messi nero su bianco nel piano industriale presentato a investitori e stampa lo scorso 13 maggio, a Milano. Il gruppo ha definito i propri drivers di sviluppo, a partire da quegli elementi che già oggi rappresentano un fattore distintivo di Unipol: su tutti, la tecnologia telematica e la grande e capillare rete distributiva.

I TARGET AL 2018

Gli obiettivi del piano prevedono di arrivare, nel 2018, a una raccolta premi nei rami danni pari a 8,3 miliardi di euro (corrispondente a un +1,6% di incremento medio annuo), con un +54% nell’auto e +46% nel non auto, e con un target triennale per il combined ratio medio al 95,5%. Sul fronte vita, si attende una raccolta pari a 7,3 miliardi di euro nel 2018. Il gruppo prevede di raggiungere un utile netto consolidato cumulato nel triennio 2016-2018 compreso tra 1,5 e 1,7 miliardi di euro, e dividenti per circa 1 miliardo di euro per UnipolSai e di 400 milioni per Ugf. L’attesa per il Solvency II ratio consolidato è compresa tra il 150% e il 200% per UnipolSai, e tra il 120 e il 160% a livello di gruppo. “Il contesto in cui ci troviamo a operare ora è completamente diverso da quello del triennio scorso”, ha sottolineato, nel corso della presentazione del piano, l’amministratore delegato del gruppo Unipol, Carlo Cimbri, che individua “tre elementi di grande impatto per il business assicurativo: i cambiamenti climatici, le modalità di accesso multicanale con la compagnia, e Solvency II, che ha modificato l’approccio al mercato delle compagnie”.

PER L’AUTO, 500MILA NUOVI CLIENTI

La lista di obiettivi non poteva che partire dal business in cui il gruppo con sede a Bologna è leader indiscusso: l’auto. Unipol punta ad attrarre 500mila nuovi clienti, attraverso un pricing più dinamico da ottenere valorizzando le informazioni dei big data e degli algoritmi di machine learning. A ulteriore supporto di questo target ci sarà un’offerta integrata con servizi di assistenza e soccorso e manutenzione, con servizi telematici per un ampio raggio di esigenze dei clienti. Inoltre verrà internalizzato il modello di servizio Alfa technology evolution, la nuova società del gruppo che sarà supportata da un investimento di circa 100 milioni di euro. Unipol vuole che Alfa rappresenti un nuovo centro di eccellenza per l’evoluzione delle tecnologie legate alla telematica. “L’attività sulla scatola nera – ha spiegato Cimbri – è una nostra variante strategica, e come tale vogliamo mantenerla in casa in modo da decidere noi in prima persona che cosa sviluppare”. Cimbri ha poi spiegato che l’obiettivo di Unipol è quello di incrementare “la già alta incidenza di black box nel portafoglio auto, passando dall’attuale 30% a quasi il 50%, puntando a risparmiare per UnipolSai circa 50 milioni di euro sul corso di liquidazione dei sinistri da qui al 2018”. Secondo Cimbri, “la scatola nera è un elemento su cui un domani potremmo anche sviluppare e proporre il nostro know how al di fuori del mercato italiano”. Parallelamente Unipol vuole ampliare i propri servizi di riparazione diretta e assistenza offerti dal network Auto presto&bene anche alla manutenzione ordinaria del veicolo, attivando nuovi servizi legati alla riparazione dei cristalli presso i centri MyGlass, ma anche con il finanziamento del costo della riparazione del veicolo per gli assicurati del gruppo in caso di sinistro con torto totale o parziale, e per le spese di sostituzione dei cristalli.


TELEMATICA ANCHE PER I RAMI ELEMENTARI E SALUTE

Negli altri rami danni, Unipol vuole estendere il suo know how nella telematica ai servizi, con un obiettivo di crescita della raccolta dell’8% sui segmenti retail e Pmi. Si integrerà con la telematica un modello di servizio basato sulla riparazione in forma specifica e sull’assistenza. Inoltre verranno estesi i servizi di finanziamento ai prodotti non auto. Anche nell’ambito della protezione dei bisogni di salute, è prevista l’evoluzione dell’integrazione del modello specialistico e di eccellenza di Unisalute con la rete agenziale. L’obiettivo è di veder crescere del 3% la raccolta, attraverso l’ulteriore sviluppo di partnership pubblico/privato e applicando anche in questo ambito l’utilizzo della telematica nel campo della prevenzione e diagnosi di patologie legate alla cronicità attraverso i wearable devices.

OTTIMIZZAZIONE DELLA PRESENZA DI PUNTI VENDITA


Avviare gli agenti alla digitalizzazione, proseguendo nel percorso di specializzazione e focalizzazione per aree di business delle agenzie. Sarà questo uno degli obiettivi più importanti da raggiungere. “Tutte le azioni – ha spiegato il dg di UnipolSai, Matteo Laterza sono state studiate di concerto con i gruppi agenti, che hanno dato un contributo importante al piano”. È prevista una gestione integrata, da parte di compagnia e agenzia, delle informazioni del cliente su sistema Crm; e la possibilità di analisi della situazione del cliente e dei suoi bisogni assicurativi, anche in mobilità, per costruire una proposta assicurativa supportata da strumenti specifici per persone e aziende. Per quanto riguarda la vendita, verrà semplificata la fase di emissione, con la possibilità di sottoscrizione del contratto elettronico in mobilià. La rete è stata definita “centro strategico del piano industriale”, e tra gli obiettivi c’è anche quello della “valorizzazione del presidio territoriale anche attraverso l’ottimizzazione della presenza dei punti di vendita”. Il modello organizzativo sarà orientato verso una specializzazione della forza vendita su specifici segmenti di clientela prevedendo nell’arco del piano, il consolidamento della rete finalizzato all’incremento della produttività e capacità aziendale.

FORMAZIONE E INNOVAZIONE

A sostegno di questo punto del piano, Unipol pensa a una specializzazione della forza vendita su segmenti di clientela, attraverso lo sviluppo dei clienti affluent (l’obiettivo è arrivare a 350 consulenti family welfare) e lo sviluppo Pmi e small business (target: 450 business specialists). Per armonizzare le proprie strategie nell’ambito della formazione, il gruppo ha dato vita al progetto accademy, destinato a dipendenti, agenti e manager: un unico polo dedicato, dove verranno erogate 150mila ore di formazione, con un investimento annuo pari a 6 milioni di euro. Per quanto riguarda invece la ricerca, il gruppo ha creato una struttura dedicata specificamente all’innovazione per “accelerare e anticipare un mercato in rapida trasformazione tecnologica”, ha spiegato Cimbri. Nell’IT, il gruppo investirà circa 150 milioni per il miglioramento della qualità dei servizi e l’efficientamento dei costi, ma anche per l’evoluzione dell’offerta di servizi alla rete.

LA STRATEGIA DI INVESTIMENTO

La strategia sarà finalizzata a sostenere nel medio e lungo termine, in modo strutturale, i rendimenti finanziari attraverso delle direttrici che tengano conto anche del bilanciamento rispetto alle metriche Solvency II. In termini di asset class, ciò significa meno titoli governativi, più diversificazione, a fronte di un incremento selettivo dei titoli corporate e altre attività finanziarie. Nel settore immobiliare è prevista la valorizzazione e la stabilizzazione del portafoglio immobiliare (4,3 miliardi entro il 2018) sul totale degli attivi del gruppo. Nel business della riassicurazione si punta a crescere sui mercati esteri attraverso la società UnipolRe (con sede a Dublino, in Irlanda) per passare da una raccolta di 39 milioni di euro (2015) a 300 milioni nel 2018.

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