Insurance Trade

Onore e rispetto... anche sul web

Un'assicurazione contro i danni alla reputazione virtuale

Watermark 16 9
Web reputation. Anche il secondo millennio ha le sue questioni d'onore. Già, perché in fondo che si tratti di un tradimento o una debolezza, del difetto di una star televisiva o del vizietto di un socio in affari, che importa se a diffondere il malfatto sia la vicina di casa, i tabloid o un social network? La reputazione del soggetto in questione è comunque compromessa.
Il web, per la sua sbandierata libertà o meglio per la sua protezione dell'anonimato, è uno spazio ancora poco regolamentato e protetto da strumenti censori, una straordinaria cassa di risonanza di informazioni e opinioni, ma anche un pericoloso cannocchiale puntato sulla privacy di molti inconsapevoli. Che fare dunque? Le strade sono molteplici, dalle azioni legali ai tentativi di imbrigliare l'esuberanza della comunità virtuale, ma in America una soluzione quanto meno ad post l'hanno già trovata. Ci ha pensato Michael Fertik, ideatore di ReputationDefender, un sito che offre specificamente servizi di pulizia" della propria immagine online attraverso una vera e propria assicurazione. Nato come uno scherzo, il progetto di Fertik è oggi una consolidata realtà aziendale che contrasta i danni provenienti dal web: elimina o ritocca le informazioni o i contenuti negativi, immette nuovi dati positivi e approvati dal diretto interessato, rimuove o ridimensiona tutto quello che può danneggiare la sua immagine. Per 10 dollari al mese.
Ma al di là delle contromisure che agiscono utilizzando lo stesso strumento che provoca il danno, è interessante considerare le possibili ricadute su un piano propriamente assicurativo. Trattando il danno alla reputazione virtuale come un ordinario caso di danneggiamento personale, si può stilare una casistica dettagliata comprensiva di relative compensazioni economiche. In questo caso tutti avrebbero convenienza a sottoscrivere una polizza di questo tipo, non solo gli internauti più accaniti o i social network dipendenti, non solo Vip e aziende, ma chiunque, perché anche il cittadino con meno cognizioni digitali può essere una vittima potenziale. Un'assicurazione di tal fatta può essere utile a chi, geloso della propria identità, si sottrae alle dinamiche del web e alla condivisione globale di dati personali, eppure si trova pubblicate inopinatamente informazioni che lo riguardano o magari foto e video postati da altri utenti sui rispettivi account.
Ovviamente vanno calibrate attentamente tariffe e risarcimenti prevedendo oltre alle specifiche varianti proprie del mondo virtuale anche le immancabili truffe e i possibili raggiri ai danni delle compagnie assicuratrici. Esattamente come per qualunque altra polizza. Perché il punto non è dove, né come o quando, ma che, con l'anglofonia cara al web: the damage is done.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

danni, privacy,
👥

Articoli correlati

I più visti