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Unipol esce da Ania

Lo ha detto l'ad Carlo Cimbri. La decisione sarà formalizzata dal cda del 13 novembre prossimo

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Unipol lascia l'Ania. Lo ha dichiarato Carlo Cimbri, ad della compagnia, in un'intervista rilasciata a Il Sole 24Ore di mercoledì 5 novembre. La decisione sarà formalizzata dopo il cda del 13 novembre, quando sarà approvata la novemestrale del 2014. Si tratta di una scelta maturata in questi ultimi mesi, cioè da quando Unipol ha provato a introdurre delle riforme nella governance dell'associazione: tentativi che, dice Cimbri, "sono caduti nel vuoto". L'ad sostiene che UnipolSai non sia rappresentata "dall'Ania attuale", che, al momento non ha la "volontà di autoriformarsi". 

Secondo il numero uno della compagnia, il settore assicurativo non sarebbe adeguatamente valorizzato da un'associazione che "gioca di rimessa, con una politica sostanzialmente conservatrice". Cimbri punta il dito sulla governance e non sulla struttura tecnica, verso cui non esprime valutazioni negative. Un comitato esecutivo formato da 30 membri, dice il top manager di Bologna, non riesce a esprimere "una volontà ragionata sulle necessità del settore". 

Pur non criticando espressamente l'operato dell'attuale presidente di Ania, Cimbri avrebbe voluto una figura esterna, "per dare un segnale che l'Ania non è solo sinonimo di interessi corporativi". 
La compagnia, dal 13 novembre, non parteciperà alla vita associativa, ma continuerà ad applicare (almeno per il momento) il contratto nazionale ai suoi dipendenti.

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