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I pm sequestrano la lettera sul presunto accordo tra Mediobanca e i Ligresti

Nella serata di ieri decade il cda di Fonsai, si dimettono anche Erbetta e Rucellai

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Secondo quanto si apprende dalle agenzie di stampa, la procura di Milano sarebbe entrata in possesso di una lettera, datata 17 maggio scorso, che proverebbe l'esistenza di un accordo tra Salvatore Ligresti e Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca, per trattare la buonuscita della famiglia dalla holding Premafin (pari al 30% di Premafin, per un controvalore di circa 45 milioni di euro). Il documento sarebbe stato sequestrato giovedì scorso dalla Guardia di Finanza negli uffici di Cristina Rossello, segretaria del patto di sindacato di Mediobanca, interrogata stamattina a Milano, ma non riporterebbe alcuna firma, diversamente da quanto affermato dalla stessa Rossello e dal patròn di Fonsai. Nella missiva, secondo quanto trapela, sarebbero indicati anche i nomi dell'ad di Unipol, Carlo Cimbri e dell'ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, ma al momento non sarebbe emersa alcuna prova del loro effettivo coinvolgimento e l'unico indagato per ostacolo alle autorità di vigilanza è Salvatore Ligresti.

Nel frattempo, nella serata di ieri hanno lasciato il consiglio di amministrazione di Fondiaria-Sai, il presidente Cosimo Rucellai, l'amministratore delegato Emanuele Erbetta e i consiglieri Nicolò Dubini, Vincenzo La Russa, Valentina Marocco, Enzo Mei, Giorgio Oldoini e Antonio Talarico. Date le precedenti dimissioni di Andrea Broggini, Maurizio Comoli, Graziano Visentin, Roberto Cappelli, Ranieri de Marchis e Salvatore Militello, queste ultime hanno determinato il venir meno della maggioranza degli amministratori nominati dall'assemblea, con la conseguente decadenza, a norma dello statuto sociale, dell'intero cda.
La prossima riunione, prevista per il 2 agosto, dovrà convocare l'assemblea per procedere al rinnovo del consiglio.

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