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Axa, utile netto in calo a 4,152 miliardi di euro nel 2012

La compagnia francese ha presentato i risultati dello scorso anno: ricavi in crescita a 90,12 miliardi, combined ratio al 97,6%

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Axa ha chiuso il 2012 con un utile netto di 4,152 miliardi di euro, in calo rispetto al 2011 (- 4% su base comparabile), quando però il risultato era stato influenzato da poste straordinarie per 1,4 miliardi. I ricavi hanno registrato un totale di 90,12 miliardi di euro, in crescita agli 84,1 miliardi del 2011. Il combined ratio si attesta al 97,6% in calo di 0,3 punti percentuali.

L'utile adjusted registra una crescita del 28%, raggiungendo la quota di 4,54 miliardi di euro. L'eps adjusted si attesta a 1,81 euro in crescita del 32% sul dato di un anno fa, ma leggermente al di sotto delle attese degli analisti. In crescita sia il ramo danni che il ramo vita del 3%, mentre l'asset management segna una flessione di tre punti percentuali. Il consiglio di Axa intende proporre un innalzamento del dividendo del 4% a 0,72 euro.

Il dato diffuso oggi è comunque inferiore alle stime degli analisti, che avevano indicato come target raggiungibile un utile di circa 4,6 miliardi.
Il risultato operativo ha registrato un rialzo del 13% a 4,25 miliardi, oltre le attese degli analisti soprattutto grazie al ramo vita. In questo settore - il più importante per Axa - il profitto operativo è cresciuto del 23% a 2,64 miliardi, oltre le aspettative di un livello di 2,54 miliardi. Più contenuta la dinamica del ramo danni e infortuni, dove i profitti sono cresciuti del 3%.

Intervenendo durante la presentazione dei dati, il ceo di Axa, Henri de Castries, si è soffermato a parlare dell'Italia con riferimento alla joint venture Axa-Mps. De Castries ha specificato che nel 2012 la joint venture ha segnato un utile record. I nostri affari con Mps si sviluppano bene in termini di volume e risultato: la parte di competenza di Axa è di 72 milioni di euro, quindi il risultato della joint venture è il doppio". Questo, secondo il ceo di Axa, conferma "la validità della scelta strategica dell'alleanza con il Monte", sottolineando poi di avere "totale fiducia nel nuovo management di Mps, in Profumo e in Viola, perché riescano a superare i problemi della banca, possano riorganizzarla e farle riprendere lo sviluppo".

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