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Generali: crollo dell'utile netto nel 2012, svalutazioni per 1,7 miliardi di euro

Il Leone di Trieste mostra tutti indicatori positivi, ma nel quarto trimestre le partecipazioni sono pesate per 1,3 miliardi. Risultato operativo oltre i 4,2 miliardi (+10,5%) e premi a 70 (+3,2%)

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Generali ha chiuso il 2012 con performance industriali in forte crescita, con circa 70 miliardi di raccolta (+3,2%), di cui oltre il 70% sottoscritti all'estero. Il risultato operativo complessivo è in crescita a 4,2 miliardi (+10,5%).

L'utile netto, invece, è crollato dagli 856 milioni del 2011 ai 90, per via di significative svalutazioni pari a 1,7 miliardi, di cui 1,3 solo nel quarto trimestre. Le svalutazioni del quarto trimestre sono attribuibili ad attività finanziarie disponibili per la vendita (792 milioni), alla partecipazione in Telco (148 milioni), a finanziamenti e crediti (118 milioni), al real estate (56 milioni) e ad altri asset (156 miloni). Le svalutazioni non hanno comunque avuto un impatto significativo né sul Solvency I ratio al 150%, né sul capitale.

La compagnia inoltre fa sapere che le svalutazioni derivano dall'accurata e prudente asset review" e considerano la decisione del gruppo di allineare le soglie di svalutazione alle best practice internazionali. Questo consente un calcolo più adeguato su quegli investimenti che da tempo, e significativamente, stanno perdendo di valore. "Per il criterio di significatività della perdita di valore - precisa la società -, che precedentemente variava da settore a settore con una media del 50%, si è optato per una soglia unica del 30%. Per quanto riguarda la definizione di perdita prolungata la soglia è stata ridotta da 36 a 12 mesi". Sull'utile netto ha anche pesato il forte aumento del tax rate: a circa il 77%, dal 40% di fine 2011, principalmente a causa dell'indeducibilità di gran parte delle svalutazioni.

Nel dettaglio dei rami, Generali mostra numeri positivi: nel vita il risultato operativo è salito a 2,7 miliardi (+9,7% rispetto ai 2,5 del 2011), mentre nel danni il risultato operativo ha raggiunto l'1,6 miliardi (+5,6% rispetto all'1,5 del 2011) con un combined ratio in miglioramento di 0,8 punti percentuali a 95,7% dal 96,5% del 2011, nonostante un maggiore impatto delle catastrofi per 0,5 punti percentuali.

Nel vita buone le performance delle linee risparmio (+5,8%) e puro rischio e malattia (+3,2%) che hanno sostenuto la crescita dei premi lordi a 46,8 miliardi (+3,1%). Anche la nuova produzione vita in termini di Ape si conferma elevata a 4,5 miliardi, con un leggero calo rispetto all'anno precedente pari al -1,4% a 4,8 miliardi. Nota dolente l'Italia che ha fatto registrare un calo in termini percentuali del 4,5%, dovuto alla contrazione dei premi annui. Bene la Germania (+1%), benissimo il +23,6% dell'Europa Centro-orientale, spinta in particolare dalla produzione pensionistica in Repubblica Ceca.

Nel ramo danni, invece, bene l'Italia e i Paesi dell'Europa Centro-orientale, con le performance positive rispettivamente del 15,9% e del 6,3%.

Assicurazioni Generali ha in portafoglio titoli di Stato italiani per 59,7 miliardi, su un totale di 136,5, pari al 49,7% del portafoglio totale di titoli a reddito fisso. Il Leone di Trieste detiene anche titoli tedeschi per 10,1 miliardi, francesi per 26,4, di alcuni Paesi dell'Europa Centro-orientale per 8,3 miliardi, del resto d'Europa per 20,5 miliardi e del resto del mondo per 5,2 miliardi. I titoli sovranazionali ammontano a 6,4 miliardi. Il portafoglio di titoli di Stato, spiega il ceo Mario Greco, "riflette la struttura del passivo che abbiamo in questi Paesi, cioè i debiti verso i nostri clienti".

L'outlook di Generali per il 2013, in un quadro macro-economico ancora incerto, è comunque positivo ed è alle viste un miglioramento ulteriore del risultato operativo complessivo e un rafforzamento del capitale. Il tutto nell'ottica della riduzione delle spese annunciata dal ceo Mario Greco a gennaio.



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