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Generali, utile netto a 1,08 miliardi di euro

Greco: il miglior semestre degli ultimi 5 anni, fiduciosi sul miglioramento dei dividendi per gli azionisti; Donnet? Un manager di lunga prospettiva

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Un record, da cinque anni a questa parte. Il gruppo Generali ha chiuso il semestre con un utile netto di 1,08 miliardi di euro (+28,4% sullo stesso periodo del 2012) e con un risultato operativo in crescita del 5,4% a 2,378 miliardi (+5,3%). Come sottolineato dallo stesso Leone si tratta dei migliori risultati semestrali dell'ultimo quinquennio. La raccolta premi semestrale è stata di 34,8 miliardi (+1,7%) con trend positivo sia nel vita (+2,2% a 23,1 miliardi) che nel danni (+0,8% a 12,1 miliardi) e un forte contributo dei prodotti innovativi. L'indice di solvibilità è salito al 139%, dal 130% del primo semestre del 2012. A metà luglio l'indicatore è migliorato ulteriormente di tre punti base, al 142%, senza considerare l'ulteriore contributo di cinque punti base derivante dalla vendita delle quote di minoranza in Messico e degli asset negli Usa.

Bene le dismissioni, Bsi in vendita a condizioni e prezzo giusti
"In questi primi sei mesi del 2013 abbiamo registrato un ottimo avvio, con la migliore performance semestrale degli ultimi cinque anni - ha spiegato il ceo Mario Greco, sottolineando gli "importanti passi avanti nel rafforzamento del nostro capitale e nel miglioramento della nostra performance operativa e finanziaria. Il processo di ristrutturazione e semplificazione del nostro business in Europa Centro-orientale, Italia e Germania sta procedendo bene". Il numero uno del Leone ha osservato come il gruppo sia ora "più focalizzato sul core business e più profittevole rispetto ad un anno fa e siamo ben posizionati per raggiungere i nostri obiettivi. Ci attendiamo un risultato operativo di fine anno in crescita rispetto al 2012". Altre dismissioni sono alle porte, come quella di Bsi: Generali intende venderla "al giusto prezzo - spiega Greco - nonostante la ricerca di un acquirente avvenga in presenza di un mercato complicato. Sulle vendite finora abbiamo dimostrato di essere molto disciplinati, sono state fatte con attenzione e ci siamo presi il tempo per farle. Noi - ha precisato il group ceo - vogliamo vendere gli asset che riteniamo non core al giusto prezzo e alle giuste condizioni e questo richiede tempi di negoziazione e molta calma". Greco si è detto soddisfatto delle vendite fatte finora, avvenute "a buone condizioni di mercato", ricordando che in sei mesi il colosso triestino ha realizzato più della metà delle cessioni per 4 miliardi di euro annunciate lo scorso gennaio.

Philippe Donnet, il manager giusto per una visione di lunga prospettiva
Quanto alla sostituzione di Raffaele Agrusti con Philippe Donnet, nominato nuovo amministratore delegato di Generali Italia, Greco ha specificato che è legata alla conclusione del mandato affidato al top manager di riorganizzare le attività italiane del Leone di Trieste in un unico polo e all'avvio della fase operativa che si realizzerà attraverso "un piano di molti anni" da affidare "a un manager che avesse una prospettiva di durata piu' lunga''. Il numero uno del Leone ha definito eccellente il lavoro di Agrusti: "è stato creato in meno di un anno il primo gruppo assicurativo italiani da sette o otto società, sono stati rispettati i tempi, è stato fatto un buon lavoro: questo era il mandato concordato con Agrusti". Ora si è aperta una fase nuova, che implicherà la "gestione delle reti distributive, l'intervento sulle reti e nel business con i clienti: una fase con tempi diversi, un piano di molti anni, era giusto farlo con un manager che avesse una prospettiva di piu' lunga durata". Il group ceo ha poi parlato di Donnet, ricordando che "ha un track-record importante e ha gestito situazioni simili a quelle di Generali Italia con ottimi risultati. E' un professionista assicurativo che conosce bene il business e anche per l'età ha una prospettiva di medio-lungo periodo", ideale per gestire la neonata Generali Italia.

Azionisti, ancora troppo presto per parlare di dividendi
Greco non si sbilancia sulla previsione di un dividendo relativo al 2013: "siamo fiduciosi di poter partire con un progressivo miglioramento dei ritorni che diamo agli azionisti ma è troppo presto per parlare di dividendi. Un anno fa - ha ricordato - ci è stato dato il mandato di aumentare redditività per gli azionisti, a gennaio abbiamo detto che volevamo fare di Generali una società più semplice, disciplinata e redditizia. A sei mesi da questo annuncio possiamo dire di essere ben posizionati per raggiungere questi target al 2015". Lo stesso concetto è stato espresso dal cfo del Leone, Alberto Minali, che ha detto chiaramente che le plusvalenze derivanti dalle cessioni effettuate da Generali "non saranno usate al servizio della politica dei dividendi. Abbiamo una lista di priorità ed è quella di ridurre il debito e la leva. I dividendi saranno pagati con gli utili dell'attività ordinaria del gruppo".

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