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Carige cambia per i diktat di Bankitalia

Il prossimo board sarà meno ligure

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Una delle banche più legate al territorio ospiterà nel board sempre più consiglieri non autoctoni. È quanto è uscito ieri dal voto della Fondazione Carige, che controlla il 47% dell'istituto simbolo della Liguria.
Con cinque voti a favore e due contrari (un assente), il consiglio ha votato la lista dei sette consiglieri che all'assemblea del 30 settembre entreranno nel board di Carige. Sono Cesare Catelbarco Albani, imprenditore marittimo (anche ex Italiana Assicurazioni), futuro presidente; Alessandro Repetto, dominus della Fondazione che sarà il vice; Luigi Gastaldi, Lorenzo Cuocolo, Giuseppe Zampini; Evelina Christellin ed Elena Vasco, della Camera di commercio di Milano. Queste ultime sono già presenti in Carige Italia. 

Ma mentre da ogni attore della vicenda, dalla politica locale, alla diocesi, alle camere di commercio, l'appello è non sradicare la banca dal territorio, da Bankitalia si chiede proprio l'opposto: sottrarre l'istituto alla logica del clientelismo. Sta di fatto che in Carige, presto, entreranno nuovi soci. Ci sono da trovare 800 milioni di euro, anche vendendo gli asset assicurativi. I dipendenti delle assicurazioni, però, sono già in allerta per temute cure di dimagrimento.

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