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Reale Group e il corridoio umanitario con l’Unhcr

Grazie a uno progetto per i rifugiati previsto da una legge del 2023, il gruppo torinese ha assunto un talentuoso sviluppatore originario del Sudan

Reale Group e il corridoio umanitario con l’Unhcr
Mohammed Ibrahim Ahmed Dawood (nella foto, a destra), talentuoso sviluppatore full-stack originario del Sudan, è entrato ufficialmente a far parte di Reale Ites, società di servizi IT di Reale Group, presso la sede direzionale di Torino. 

Il suo arrivo in Italia è stato reso possibile grazie al progetto dei corridoi lavorativi umanitari promosso da Unhcr, l’agenzia Onu per i rifugiati, con il sostegno di Reale Foundation.

Si tratta di uno strumento previsto dalla legge 50/2023 che ha introdotto in Italia l’ingresso regolare per motivi di lavoro per persone rifugiate, offrendo loro l’opportunità concreta di integrazione attraverso il lavoro. A distanza di un anno dall’approvazione della norma, i primi progetti sono pienamente operativi.

L’Italia si conferma uno dei primi paesi al mondo a sviluppare un canale regolare d’ingresso per rifugiati nel settore lavorativo, attraverso il cosiddetto percorso extra quota, che consente alle aziende italiane di selezionarli e assumerli al termine di un percorso di formazione all’estero, “contribuendo a costruire un modello di integrazione e solidarietà che valorizza le competenze delle persone e soddisfa le necessità delle imprese italiane”, si legge in una nota di Reale Group.

“Contribuire allo sviluppo del benessere delle persone e delle comunità – è il commento di Virginia Antonini (nella foto, a sinistra), group chief sustainability & institutional communication officer di Reale Group – è uno dei pilastri fondanti del nostro agire quotidiano. Questo progetto incarna pienamente i valori di Reale Foundation e di Reale Group, da tempo impegnati nella creazione di opportunità di inclusione, dignità e futuro per chi è costretto a fuggire dal proprio paese”.

Secondo Marco Barioni (nella foto, al centro), ceo di Reale Ites l’Italia è “drammaticamente carente di competenze tecnologiche e la competizione per il talento in questo ambito è globale. Accogliere Mohammed in Reale Ites – ha sottolineato – è per noi motivo di orgoglio, ma anche un arricchimento culturale e di competenze per i nostri team. Crediamo nel talento e nel valore che la diversity porta alle nostre persone e siamo pronti a supportarlo passo dopo passo in questo nuovo capitolo della sua vita e della sua carriera”.


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