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Generali, vince la lista di Philippe Donnet

L’assemblea del Leone di Trieste più combattuta degli ultimi anni vede prevalere la lista presentata dal cda uscente su quella di Caltagirone

Generali, vince la lista di Philippe Donnet
Sarà ancora Philippe Donnet il group ceo di Generali per il prossimo triennio. L’assemblea del Leone di Trieste, che si è appena conclusa, ha visto la vittoria netta della lista presentata dal cda uscente della compagnia, che ha ottenuto il 55,992% del capitale presente, corrispondente al 39,6% del capitale di Generali. A favore della principale lista concorrente, quella presentata da Francesco Gaetano Caltagirone, ha votato il 41,73% del capitale presente in assemblea, corrispondente al 29,5% del capitale ordinario. Più defilata Assogestioni, che ha ottenuto l’1,929% dei voti. L’affluenza è stata da record, pari al 70,73% del capitale, un numero enorme soprattutto se confrontato con il 55,9% dell’assemblea di tre anni fa.

“Il management di Generali - ha detto Donnet al termina dell'assise - accoglie con favore l’esito dell’assemblea degli azionisti, che ha confermato la fiducia nel nostro piano Lifetime Partner 24: Driving Growth. Insieme a tutte le persone di Generali abbiamo consolidato la nostra leadership in Europa e siamo diventati Partner di Vita di un numero crescente di clienti. Abbiamo inoltre spinto sull’innovazione e sulla digitalizzazione, incrementato gli utili e integrato pienamente la sostenibilità nelle nostre attività. Il nostro piano strategico offre una visione chiara del gruppo al 2024 e creerà valore per tutti gli stakeholder. Sono lieto di iniziare a lavorare con il nuovo consiglio di amministrazione, che porta in dote al Gruppo nuove capacità e competenze, per realizzare con successo il nostro piano”.

Al riparo da eventuali contestazioni

Un risvolto non secondario della votazione finale è che tra il blocco di chi ha appoggiato la lista del cda (Mediobanca, primo azionista, assieme a De Agostini e ai fondi) e quello degli imprenditori italiani che hanno votato Caltagirone c'è un distacco superiore al 6%. Vale a dire di più rispetto alla quota di titoli presi in prestito da Piazzetta Cuccia prima di presentarsi in assemblea (il 4,43%, che si è aggiunto al 12,84% già in suo possesso). Un margine la mette al riparo da eventuali contestazioni, una volta che il prestito sarà scaduto, o da richieste di nuove convocazioni d'assemblea per mettere l'esito odierno in discussione, che erano state paventate dalla cordata guidata da Caltagirone.

Come è composto il nuovo cda di Generali

L’assemblea, come previsto in caso di vittoria della lista del board, ha deciso di determinare in 13 il numero dei componenti del nuovo cda: per questa opzione ha votato a favore il 57,715%. La proposta di 15 componenti presentata dal gruppo Caltagirone ha ottenuto invece voti pari al 41,64% del capitale presente in assemblea.

Dalla lista di maggioranza sono stati eletti: Andrea Sironi (indicato come presidente indipendente), Clemente Rebecchini, Philippe Donnet, Diva Moriani, Luisa Torchia, Alessia Falsarone, Lorenzo Pellicioli, Clara Furse, Umberto Malesci, Antonella Mei-Pochtler. Dalla prima lista di minoranza sono stati eletti: Francesco Gaetano Caltagirone, Marina Brogi, Flavio Cattaneo.

Le prime dichiarazioni del nuovo presidente Andrea Sironi

Il presidente uscente, Gabriele Galateri di Genola, si è accomiatato dal gruppo sottolineando che "è con questo anno straordinario e con questi risultati straordinari che si conclude il mio mandato di presidente di Assicurazioni Generali. Ho avuto l'onore di ricoprire questo ruolo per 11 anni", ha detto invece il presidente uscente di Generali, Gabriele Galateri, aprendo l'assemblea. "In uno scenario di complessità e incertezza, le Generali hanno ottenuto risultati straordinari, i migliori di sempre. E' motivo di grande orgoglio poter portare all'approvazione di questa assemblea il bilancio di un anno così speciale come quello appena concluso", ha aggiunto.

Il suo successore, Andrea Sironi, ha evidenziato come sia "un grande onore essere stato eletto come candidato presidente delle Assicurazioni Generali, un gruppo con una grande storia, che ha sempre svolto un ruolo di assoluta rilevanza nel sistema economico e finanziario italiano ed europeo. Desidero esprimere la mia personale gratitudine a Gabriele Galateri di Genola, per l’equilibrio, la professionalità e l’impegno con i quali ha guidato Generali negli ultimi undici anni. Il mio impegno come presidente, una volta nominato dal consiglio, sarà quello di fare tutto il possibile per rappresentare al meglio tutti gli stakeholders di Generali: il mio unico riferimento sarà il bene della società e la sua sostenibilità futura". Sironi ha poi osservato come con l’assemblea di oggi si chiuda "una fase molto delicata. Consapevole che il risultato dell'assemblea ha riflesso, nel rispetto delle norme che regolano questa procedura, la volontà della maggioranza degli azionisti, mi auguro che ognuno possa ora dedicarsi all’obiettivo comune dell’interesse delle Assicurazioni Generali”.

Ok al programma di buy-back

L’Assemblea ha approvato il programma di acquisto di azioni proprie ai fini del loro annullamento nel quadro dell’attuazione del piano strategico 2022-24 per un esborso complessivo massimo di 500 milioni di euro e per un numero massimo di azioni corrispondente al 3% del capitale sociale della società. Il programma di acquisto di azioni, spiega una nota, "è finalizzato a impiegare le risorse liquide in eccesso accumulate durante il triennio 2019-21 e non utilizzate per il capital redeployment e a fornire agli azionisti una remunerazione aggiuntiva alla distribuzione di dividendi".

L’autorizzazione è stata rilasciata per 18 mesi dalla data dell’assemblea: il prezzo minimo di acquisto delle azioni non potrà essere inferiore al valore nominale implicito del titolo al tempo vigente mentre quello massimo non potrà eccedere del 5% il prezzo di riferimento che il titolo avrà registrato nella seduta di Borsa del giorno precedente al compimento di ogni singola operazione di acquisto.

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