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Generali replica ai consiglieri dimissionari: “motivazioni offensive”

Ieri il cda del Leone ha anche stilato una prima long list di 25 nomi per il rinnovo del board del 29 aprile. Ma all’interno del consiglio le tensioni non sembrano ancora tutte sopite

Generali replica ai consiglieri dimissionari: “motivazioni offensive”
Prosegue la battaglia tra i soci per l’elezione del nuovo board di Generali, prevista per il 29 aprile. Ieri si è tenuta una riunione del cda, nel corso della quale il consiglio ha risposto duramente alle prese di posizione di Francesco Gaetano Catagirone e di Romolo Bardin (ad della Delfin di Del Vecchio) con cui hanno accompagnato il proprio addio al board.

Il board di Generali ha “preso atto delle dimissioni dei consiglieri”, si legge in una nota diffusa nella serata di ieri. Il consiglio, “a maggioranza, ha respinto categoricamente le motivazioni addotte nelle comunicazioni di dimissioni, rimarcandone l’assoluta infondatezza e censurandone il carattere spesso offensivo”. L’espressione “a maggioranza” potrebbe indicare il parere contrario del consigliere Paolo Di Benedetto che, come scrive oggi La Repubblica, già altre volte è stato solidale con gli esponenti del patto a tre: Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt

I primi nomi della lunga lista del management

Ma tra i punti principali all’ordine del giorno nella riunione di ieri c’era la definizione di una long list di nomi per il rinnovo del cda, che andranno comporre la cosiddetta lista del management, a cui si contrapporrà la lista dell’alleanza Caltagirone-Del Vecchio-Fondazione Crt, i quali sono al lavoro anche su un piano industriale alternativo a quello presentato dal group ceo Philippe Donnet a fine dicembre. La lista, riportano i quotidiani odierni, contiene circa 25 nomi, cioè il 50% in più dei 13 membri effettivi che andranno a comporre il prossimo cda. Secondo il quotidiano MF, ne farebbero parte, tra gli altri, il ceo Donnet, il presidente Gabriele Galateri di Genola, Diva Moriani, Ines Mazzilli, Clemente Rebecchini e Antonella Mei-Pochtler, attuali membri del consiglio.

Ma nel corso della riunione di ieri si sarebbe registrato un ulteriore strappo: la consigliera indipendente Sabrina Pucci si sarebbe dimessa dal comitato nomine ad hoc per stilare la long list di cui sopra. Secondo alcuni giornali, come MF, Pucci, considerata vicina alla Fondazione Crt, potrebbe essere il prossimo componente a rassegnare le dimissioni anche dal consiglio, dopo Caltagirone e Bardin. Tuttavia, fa notare oggi Il Sole 24 Ore, la consigliera sarebbe impropriamente da considerarsi come espressione della Fondazione, poiché i contatti tra le parti sarebbero inesistenti da anni, ma soprattutto perché Pucci aveva votato a favore del piano presentato da Donnet lo scorso dicembre.

Ancora aperta la partita della Consob

Resta ancora aperta la partita della Consob, da cui si attende una risposta pubblica ai quesiti sollevati da Caltagirone: uno riguardala procedura della lista da presentare al cda, l’altro nodo è relativo ai titoli (4,43%) presi in prestito da Mediobanca per salire fino al 17,22% dei voti. Secondo MF, sarebbe inoltre in campo anche l’Ivass, che avrebbe fissato per i prossimo giorni un incontro con i vertici della compagnia per chiedere chiarimenti sugli ultimi fatti, tra cui le rumorose dimissioni di due importanti membri del consiglio di amministrazione.

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