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Cattolica conferma i target

Bene il risultato operativo nei primi nove mesi dell'anno, in contrazione invece raccolta e utile netto

Cattolica conferma i target
Luci e ombre nel bilancio di Cattolica Assicurazioni per i primi nove mesi dell'anno. Il gruppo assicurativo ha totalizzato una raccolta complessiva di 4,1 miliardi di euro, registrando una flessione del 17,3% su base annua che una nota stampa imputa principalmente alle misure di lockdown adottate per l'emergenza coronavirus. Contenuto il calo nel ramo danni, che perde il 2,6% anche a seguito delle misure prese a favore degli assicurati, mentre sprofonda del 24% la raccolta del lavoro diretto nel ramo vita.
L'utile netto di gruppo si ferma a 42 milioni di euro, praticamente dimezzato (-50,5%) rispetto agli 84 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Dalla compagnia fanno tuttavia notare che il dato risulta appesantito da una serie di operazioni straordinarie, a cominciare dall'impairment sul goodwill da 61 milioni di euro che era stato registrato nel primo semestre dell'anno: normalizzato da tutti gli effetti di queste operazioni, l'utile di gruppo si attesterebbe a 116 milioni di euro e registrerebbe una crescita  del 21% su base annua.
Bene invece il risultato operativo, che mette a segno un deciso incremento del 37,5% e si attesta a 297 milioni di euro. Numeri che, secondo il vice direttore generale e chief financial officer Atanasio Pantarrotas, “confermano la solidità del gruppo Cattolica Assicurazioni anche di fronte a un contesto di mercato, sociale ed economico eccezionale”. Ecco perché il gruppo, come ha sottolineato Pantarrotas, ha voluto “confermare ancora una volta le previsioni di esercizio, con un risultato operativo atteso tra i 350 e i 375 milioni di euro”. La società ha voluto tuttavia evidenziare la presenza “di alcuni potenziali rischi, tra i quali l’emersione significativa di sinistri legati al Covid-19 ad oggi non noti, tra cui un forte aumento di quelli vita (attualmente non verificatisi) o un andamento particolarmente negativo della sinistrosità nell’ultimo periodo dell’anno”. Pertanto, prosegue la nota del gruppo, “il risultato di utile netto di fine 2020 sarà dipendente anche da altri fattori, ad oggi non ponderabili”.
L'indice Solvency II del gruppo, al centro la scorsa estate di una richiesta di aumento di capitale da parte dell'Ivass, si attesta a fine settembre al 161% e risulta in recupero rispetto al 141% del trimestre precedente, grazie soprattutto al restringimento dello spread sui titoli di Stato italiani. Il dato inoltre, come specifica la nota, “non include l'effetto dell'aumento di capitale riservato di 300 milioni di euro eseguito da parte di Assicurazioni Generali il 23 ottobre scorso”. La compagnia conclude affermando che, stando a una recente stima, l'indice Solvency II del gruppo a fine ottobre raggiunge quasi quota 205%.

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