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LE ASTUZIE PUBBLICITARIE: QUANTI INGANNI!!

Le astuzie per indurci a comprare, e convincerci che stiamo attuando la migliore scelta, sono tante.
Questo sottile e sofisticato sistema, a mio avviso pericoloso per l'utente, attuato da specialisti addestrati solo per indurci a maggiori acquisti, capaci di attuare messaggi mirati, entrare nelle nostre menti, manipolare la capacità di discernimento e volontà, rischia di rivelarsi purtroppo un'arte diabolica.
Tanti sono i cosiddetti persuasori occulti , sul quale sistema" di persuasione, negli anni '50, venne pubblicato un libro di enorme successo, scritto da un americano di nome Packard , che riuscì a rivoluzionare, con consigli ad hoc, un nuovo modo di interpretare il marketing, la vera scienza del vendere meglio.
I trucchi e i trucchetti per tentare di gestire le nostre menti, e spingerci a nuove compere, possono risultare efficaci.

Ovviamente nessuno di noi lo vuole ammettere, pur avendo serissimi dubbi in proposito.

Nuove tecnologie e recenti scoperte nel campo della psicologia cognitiva, ma anche delle neuro scienze, dove il fior fiore delle Università mondiali stanno dedicando parecchie risorse, hanno portato i "guru" della pubblicità ad essere sempre più aggiornati e attivi. Agguerriti quanto basta, preparatissimi e pronti ad analizzare la psiche del consumatore, con la assoluta coscienza dell'effetto determinante che il messaggio mirato avrà su di noi, molto meglio di quanto noi stessi possiamo immaginare.

Il messaggio subliminale che emanano alcune campagne pubblicitarie è espressione di una vera e propria arte: seguendo le tracce (ricordate Pollicino?) di carte di credito, carte fedeltà, internet, si conoscono, e quindi si "sfruttano", tutte le nostre scelte di acquisto e le nostre abitudini.

Entra in pista una sorta di "grande fratello", tanto invisibile quanto potente. I risultati delle "loro" ricerche incidono sui nostri sogni, sulle paure apparentemente celate, ma anche sui nostri desideri, sfruttando le mode del momento unitamente agli stati d'animo di intere collettività.

Approfondire l'argomento, devo ammettere, incute una certa inquietudine e viene da sorridere se si pensa al concetto di "privacy" , della quale tutti disquisiscono ma che può venirci allegramente scippata.

Se vogliamo soffermarci anche sulla cosiddetta determinazione del "prezzo", esistono profonde conoscenze scientifiche, applicate con enorme astuzia: sarebbe meglio che tutti noi ne comprendessimo il meccanismo, onde poterci anche difendere da questa sorta di assalto.

A tutto questo va aggiunta anche la "neuroeconomia", che nasce da studi molto complessi sul nostro cervello, studi che riescono ad individuare le motivazioni che ci portano a stabilire che "quel" prezzo è per noi conveniente, riuscendo anche a dimostrare che è sempre l'emozione a guidare le nostre scelte, i comportamenti economici, proprio come la gestione dell'innamoramento!

Ovviamente sulla spinta di questi studi e delle nuove scoperte, si stanno modificando anche le attività di comunicazione, che puntano non solo sulle emozioni ma anche e, soprattutto, su ingegnosi meccanismi psicologici, escludendo a mio parere dalle nostre meningi la razionalità nella pianificazione degli acquisti e delle scelte.

Tanto per fare un qualche esempio, potremmo chiederci, a proposito di prezzo, da dove nasce il sempre "certo successo" degli "outlet", che viene definito dagli esperti come "effetto ancoraggio".

La ragione di questo successo andrebbe ricercata anche nei negozi che espongono praticamente tutto l'anno merce anche di qualità , ribassata: il listino prezzi iniziale è proprio "l'ancora" rispetto al quale il prezzo della vendita "ribassata" viene confrontato. Convincendoci, che ci si trova di fronte a un "affarone" stratosferico!

Non da meno lo sono i "saldi" che - spessissimo - rappresentano un concreto terreno minato.

In questo scenario, anche l'Ivass oggi presta maggiore attenzione e ha messo sotto la lente di ingrandimento alcuni comparatori, ovviamente non tutti, per valutare il loro modo di porsi alla collettività. E' inutile entrare nel merito di ciò che affermo: si tratta di tematiche ampiamente conosciute, che hanno suscitato tante discussioni proprio in quest'ultimo mese.

Le denunce giunte all'Autorità Garante su un marketing pubblicitario disinvolto sono parecchie, come altrettanto dure sono state le condanne. Multe salatissime. Vuoi per gli aspetti su cui poggia il meccanismo della vendita, vuoi sulla reale bontà del prodotto.

Diventa oggettivamente difficile difendersi dall'assalto di una pubblicità subdola che a mio avviso mira alla concreta manipolazione dei cervelli.

Non ci resta che sperare in nuove leggi, il cui obiettivo sia la difesa della nostra vita privata e delle nostre abitudini, oltre che dei nostri soldi!







Carla Barin

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