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Voce del verbo semplificare

Il 16 luglio, il presidente dell’Ivass e direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi, come già preannunciato, ha convocato le parti sociali: Ania, le tre sigle sindacali (Sna, Unapass e Anapa), le associazioni dei consumatori (Acu, Adiconsum, Adoc, Altroconsumo e Federconsumi), i broker (Aiba e Abc), oltre a UnipolSai e Intesa Sanpaolo.
Lo scopo era quello di condividere le possibili modifiche agli obbligatori allegati ante stipulazione di polizza che, ancora oggi, vengono imposti al malcapitato potenziale cliente. Tra la trattativa e la stipulazione del contratto, al cliente vengono sottoposte decine di fogli da firmare che, nella stragrande maggioranza dei casi, lo stesso si guarda bene dal leggere, affermando, quasi sempre, al proprio intermediario (e su questo garantisco): “io firmo senza leggere… mi fido di lei”. Un classico.

Questa descrizione, che potrebbe far storcere il naso a qualcuno, è prassi quasi normale, né si potrebbe fare altrimenti. Non è pensabile né realizzabile “segregare” in ufficio l’assicurato, per oltre un’ora, leggendogli tutte quella valanga di cartoffie che hanno il potere di obnubilare il cervello, non solo dell’intermediario ma, soprattutto, della persona che sta per sottoscrivere una polizza. C'è logica in tutto ciò? A mio parere no. Sarebbe sufficiente una sola paginetta di sintesi, a caratteri stampa leggibili.
Proviamo a riflettere sul fatto che se un addetto ai lavori, illo tempore, per comprendere il contenuto di tutti quegli allegati, ha dovuto leggerli svariate volte, proviamo a far mente locale sul povero utente che  prova già difficoltà per comprendere la sintesi delle garanzie pattuite, che gli stanno vendendo nella nuova polizza. Come potrebbe mai intendere una valanga di termini, codicilli, scritti diligentemente in assicuratese, giusto, forse, per placare la coscienza del settore nel promuoversi autonomamente sulla “qualità” dei prodotti, pur essendo consci, tutti, che l'utente non solo non ha letto ma, al massimo, ha ascoltato le quattro parole che gli hanno riferito sull’argomento, ma certamente, dopo un’oretta dalla sottoscrizione, non ha più alcuna memoria né della brevissima sintesi che gli è stata diligentemente fatta ma, forse, neanche delle condizioni di polizza che ha sottoscritto.

Bene ha fatto il presidente Rossi a pretendere da tutti gli attori di questo mercato la modifica, o semplificazione che dir si voglia, di tutti questi allegati cartacei richiesti per sottoscrivere polizze rami danni (7A, 7B, Adeguatezza), in quanto, oltre a deforestare il pianeta, far crescere i costi alle compagnie, far perdere ore e ore di tempo, l’attuale sistema appanna quella trasparenza da tutti richiamata, che viene altresì offuscata dall’introduzione di ogni nuova regola.
Se non conoscessimo la cruda realtà burocratica, che ha il potere di sfinire ogni entusiasmo per questa professione, il sistema parrebbe studiato a tavolino da una Commissione all'uopo nominata: Ufficio complicazioni affari semplici.
Va detto che già nella terza decade di giugno, il presidente dell’Ivass aveva affermato di aver preso le prime misure per la semplificazione delle procedure. Affermando altresì che era solo l’inizio e che aveva il preciso obiettivo di anticipare future iniziative europee.
Il presidente Rossi era già intervenuto sul testo del cosiddetto decreto Sviluppo bis, al fine di agevolare le operazioni digitali tra utenti e compagnie, l’utilizzo della posta elettronica certificata, le firme digitali e possibili pagamenti on line che pare vadano a regime in ottobre.

Ci si prepara a questo nuovo intervento, scegliendo di ascoltare il mercato in pubblica consultazione, come  è sempre nello stile del presidente Rossi.
Così è avvenuto anche i primi di giugno, quando all’ordine del giorno erano le assicurazioni legate a mutui e prestiti personali. Ivass e Bankitalia hanno acceso i fari su alcune criticità, chiedendo anche l’intervento della Confindustria assicurativa, per agevolare il modus operandi attuale, poco condiviso, in nuove proposte chiare e concrete.

In Ivass, nella prima riunione del 16 luglio, si è parlato informalmente, confrontando i pensieri delle parti intervenute, anche con lo scopo di raccogliere informazioni diverse e fare sintesi sulle opinioni espresse, che non sono mancate.
Il pensiero comune, comunque, pur con interventi diversificati, si è raggiunto con la consapevolezza della  assoluta necessità di rivedere e sfoltire l’immane pacchetto degli allegati, che vengono sottoposti, ancora oggi, al potenziale assicurato, prima della sottoscrizione definitiva della polizza.
Tutti i presenti hanno accettato l’invito dell’Ivass di rivedersi il prossimo mese di settembre, preparando appunti e note utili su quanto discusso, acclarato il fatto che, l’ultima parola, è di pertinenza dell’Ivass, grazie alla sua autorità regolatrice di tutte le materie assicurative, comprese  quelle di agevolare gli italiani nella comprensione di ciò che sottoscrivono.


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