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Semplificare il linguaggio assicurativo

Assicuratore e assicurato, in un’epoca che richiama alla trasparenza e alla tutela del consumatore, sono ancora troppo distanti a causa della complessità comunicativa delle polizze. Anche ai tecnici, legali e attuari, spetta il compito di avvicinare questi due mondi

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La necessità di semplificazione del linguaggio giuridico è un fenomeno assai risalente nel tempo. Già nella Francia settecentesca, Montesquieu recitava “le leggi non devono essere sottili: sono fatte per individui di mediocre intelligenza; non sono espressione dell’arte della logica, ma del semplice buon senso di un padre di famiglia”. A seguire Gramsci, Churchill e Calvino, tra gli altri, lamentavano, un bisogno di chiarezza e di semplicità del lessico.

In Italia, tuttavia, soltanto a partire dagli anni ‘90 il legislatore ha affrontato con consapevolezza, il tema del linguaggio e della sua semplificazione, con particolare riferimento al rapporto tra la Pubblica Amministrazione e la figura del consumatore: i primi interventi normativi arrivano proprio in campo amministrativo. La Direttiva del Ministro per la Funzione pubblica dell’8 maggio 2002 “Direttiva sulla semplificazione del linguaggio dei testi amministrativi” tentava di fornire i primi strumenti per ottenere la chiarezza dei testi nonché le raccomandazioni per una scrittura chiara e comprensibile.

Il settore assicurativo, come quello burocratico, risulta caratterizzato dalla peculiarità di non essere sempre chiaro e pertanto comprensibile a chiunque, in particolar modo ai soggetti non esperti della materia e del rispettivo lessico. Non è infatti infrequente riscontrare, tra i consumatori, un’avversione verso la soluzione assicurativa a causa proprio di una difficile comprensione dei documenti contrattuali da parte dell’assicurato. Sorge pertanto, per le compagnie assicurative, l’esigenza di trovare una soluzione, riconoscendo un ruolo importante alla chiarezza ed alla semplificazione del linguaggio e mirando ad avvicinare due mondi, quello dell’assicuratore e quello dell’assicurato, troppo spesso distanti a causa di una “ristrettezza” comunicativa.

Scelte lessicali e sintattiche

Quando si parla di “Innovazione” in ambito assicurativo - il tema, come noto, è stato al centro del recente Convegno Innovazione di Insurance Connect dello scorso 19 marzo 2015 - non bisogna pensare unicamente ad un’innovazione dei prodotti assicurativi ma anche ad un’innovazione da un punto di vista linguistico, perseguendo come scopo ultimo quello di andare incontro alle esigenze del cliente anche e soprattutto utilizzando termini contrattuali più comprensibili. Nonostante si sia appurato - anche durante il Convegno - che vi siano delle palesi difficoltà nel comprendere il linguaggio assicurativo - il c.d. “assicurese” – a causa di un lessico troppo difficile e non sempre corretto, sono state proposte semplici regole base per ottenerne la semplificazione, tanto a livello lessicale quanto a livello sintattico.

Nella redazione dei contratti sarebbe quindi da prediligere l’utilizzo del “lessico comune” evitando forme obsolete ed espressioni “formulari”, oltre a utilizzare correttamente le congiunzioni; non potendo evitare tecnicismi, sarebbe consigliabile che vi fosse univocità nell’impiego della terminologia e totale coerenza tra Glossario e contratto - un solo termine per un solo significato. Da un punto di vista sintattico, invece, sarebbe preferibile l’utilizzo di frasi brevi, semplici, affermative e quando possibile schematiche evitando pertanto, il più possibile, le subordinate o le frasi negative o in forma passiva o ancora lunghe parafrasi per elencare situazioni differenti. Da ultimo, anche a livello grafico, ad esempio, l’utilizzo del grassetto per le parole chiave, come previsto anche dalla normativa di settore, è un utile strumento per orientare l’attenzione del lettore/cliente verso i punti fondamentali ed aiutarlo nella comprensione del contratto.

È chiaro quindi come “l’assicurese” abbia un ampio margine di miglioramento, purché si tenga presente che semplicità e chiarezza sono ingredienti fondamentali ma soprattutto necessari per poter concludere contratti di cui il cliente sia soddisfatto non solo per la prestazione richiesta ma per essere in grado di comprendere a pieno quanto gli è stato offerto. “Una polizza più chiara per un cliente più soddisfatto”.


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