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Rc auto e tecniche di pricing

Dalle compagnie che operano in  Italia nel settore Rc Auto, si nota, finalmente,  la tendenza a ridurre le tariffe:  ogni anno i prezzi scendono di qualcosina,  come per le ultime due annate. 
Dopo anni di aumenti, diciamo pure sostanziosi, alla chiusura del contratto, inspiegabilmente, vengono applicati “sconti” di diversa entità, su situazioni  o persone privilegiate (???).  
Politiche distributive davvero di difficile comprensione.
Resta il fatto che,  oggi,   il premio base, è in calo costante.
Da cosa potrebbe dipendere questa inversione di tendenza?
Dalla consistente diminuzione degli incidenti stradali che, nell’ultimo decennio, hanno causato perdite gravi, come fossimo in guerra.  
Non vanno dimenticate le frodi generalizzate e i possibili sinistri costruiti a tavolino e da persone non estranee al settore, vera piaga sociale; su questo argomento l’Istituto di Vigilanza ha sferrato una seria offensiva, i cui risultati già si intravvedono. 
Non posso tralasciare di rammentare ai lettori l'abolizione del “tacito rinnovo” nei contratti Rca.
Infine, potrebbero arrivare anche ulteriori benefici, a favore di un premio minore , per la prossima “dematerializzazione” dei documenti assicurativi/cartacei (certificato, contrassegno, contratto assicurativo vero e proprio). 
Sappiamo inoltre che il Governo Renzi intende, prossimamente, mettere in calendario la revisione totale della legge Rca,  andando a regolamentare,  rivisitare e, speriamo, chiudere,   la stesura definitiva del c.d. il contratto “base”, di cui nessuno parla più.
I precedenti Governi, dopo qualche sussulto di responsabilità, hanno apportato alla legge Rca qualche ritocchino,  modifica, piccoli  lifting  non risolutivi, forse in qualche caso peggiorativi,  (leggasi classe di merito identica per i parenti conviventi....) .
E’ certo che la Legge di cui stiamo parlando necessita di essere riveduta e corretta,  al passo con i tempi, come negli altri Paesi europei.
Infine, la fatidica “scatola nera”, tanto discussa da compagnie e assicurati, seppur con visioni diverse: sarà utile realmente per realizzare una più giusta liquidazione del sinistro, senza scalfire la vita privata? Non si potrebbe correre il rischio che la stessa “scatola” inviti … qualche genuflesso “yes man”, a trovare i più svariati cavilli, il c.d. “pelo nell'uovo”... per non pagare?
La casistica di coloro che già la posseggono, qualcosa potrebbe raccontarci! …
Ritornando al costo, per la  verità non mi sento di consigliare al cliente di fare riferimento al web, alla caccia di un ulteriore risparmio e dell’offerta migliore. 
Non mi stancherò mai di ripetere che il costo di un prodotto, non solo Rc auto, deve sempre essere supportato da garanzie utili o addirittura indispensabili all’assicurato: in base alla vita che conduce, alla professione, alla situazione economica, ecc.
Sappiamo che le tariffe vengono calibrate da un punto di vista attuariale anche in funzione del territorio in cui circolano le auto. Ad esempio: i premi assicurativi delle grandi città italiane hanno costi diversi, e che costi!!   Un assicurato con residenza a Milano, per un’automobile di media cilindrata, spende X; Roma, a parità di mezzo, supera quel costo di oltre il 40%; Napoli dell’80%; Palermo del 35%.
A questo quadro non vanno dimenticati i diciottenni, le prime patenti, che partono dalla classe di merito (quella di ingresso) CU 14. 
Costoro sono costretti, se vogliono essere assicurati, a dover pagare cifre ingenti: da 2.000 euro a 3.000 euro annui!!  
Una follia difficilmente sostenibile, oggi, in una famiglia media.  Forse accessibile solo ai figli di “quel “ 10% di uomini fortunati, che detengono le ricchezze italiane!!!
Dando uno sguardo alle nostre limitrofe consorelle europee, come Germania, Austria e Svizzera, le tecniche del prezzo rappresentano, come sempre, una delle più importanti leve competitive nel mercato delle coperture assicurative auto, ferme - da loro - polizze e garanzie serissime e inattaccabili. 
L'utente e sacro!  
Né perdono di vista la c.d. “adeguatezza” che, all'estero, è molto popolare e sfruttata in caso di negligenze gravi da parte dell'intermediario, in solido con l'impresa rappresentata.
Con l’aumento della concorrenza del settore, tutti si sono resi conto che serve maggiore efficienza, al fine di aumentare il livello di redditività delle compagnie. A questo proposito un meccanismo di “ pricing” particolarmente elevato, con le giuste tutele, può garantire risultati più profittevoli.
Se le compagnie europee (molte delle quali operano sul nostro territorio nazionale) insistono nel perseguire il più alto livello di segmentazione del rischio, a mio parere, sbagliano. 
Sarebbe utile, viceversa, mettere in atto tecniche di “pricing” del tipo “customer-specific” al fine di far fronte, con maggior serietà, a una concorrenza molto agguerrita e a consumatori europei, tutti, italiani compresi, sempre più informati.
Sono anche convinta che andrebbe ripensata la notevole influenza, nella determinazione dei prezzi, dei canali di vendita. 
Tutto dipende da che tipo di mercato si vuole creare e con quali strategie, nel 2025!!
Carla Barin

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