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Intelligence e piattaforme nella relazione compagnie - imprese Contenuto sponsorizzato

Il segmento delle Pmi in Italia è fortemente sotto-assicurato. Le compagnie possono essere sempre più partner delle imprese, migliorando la gestione dei rischi. Per farlo, i CRIF Metadati rappresentano una leva fondamentale coniugando intelligence e tecnologia.

Intelligence e piattaforme nella relazione compagnie - imprese
Oggi le imprese vedono i loro business minacciati da nuovi rischi come il cyber, mentre altri, come quelli legati ai fenomeni naturali spinti dal cambiamento climatico, hanno raggiunto dimensioni inimmaginabili. 
Le implicazioni economiche di questi fenomeni sono aggravate dal fatto che l’Italia, rispetto alla media dei principali Paesi europei, è fortemente sotto-assicurata: sono un milione e 653mila le Pmi senza copertura assicurativa, quasi il 40% del totale, secondo una ricerca CRIF-Nomisma. Compagnie e intermediari giocano quindi un ruolo fondamentale per migliorare la capacità di gestire i rischi delle imprese. Tuttavia, a una domanda di mercato storicamente “pigra” si affianca un’offerta non sempre adeguata e una struttura distributiva tipicamente votata al retail e ai Rami auto. 

Tecnologia e intelligence nel rapporto assicurazione-impresa

Per sviluppare il mercato Pmi in modo sostenibile sono cruciali innanzi tutto processi strutturati di individuazione delle aziende a cui rivolgere la propria proposta commerciale, ottimizzando l’onboarding. I bisogni assicurativi di una Pmi possono variare considerevolmente in base alle caratteristiche esterne (per esempio, la collocazione geografica) e interne (per esempio, il settore merceologico e l’assetto societario) dell’impresa stessa. Pertanto, informazioni complete e affidabili sull’impresa prospect consentono alle compagnie una valutazione dei suoi bisogni trasversale rispetto alle diverse tipologie di rischi. In questo ambito, CRIF ha sviluppato una piattaforma di Marketing Intelligence (Margò), che fornisce strumenti di analisi e targeting sul 100% di imprese in Italia, facendo leva su più di 1 miliardo di raw data su milioni di imprese italiane, provenienti da oltre 40 fonti informative differenti di cui il 70% proprietarie di CRIF. Le compagnie beneficiano in questo modo di maggiore efficacia, controllo e misurazione di tutte le attività di una campagna commerciale, dall’individuazione del target al sales reporting. Il tutto in tempi più rapidi e con maggiore efficienza produttiva. 

Se l’individuazione delle imprese e dei loro bisogni è il primo step, serve anche ottimizzare l’efficienza della fase underwriting della clientela imprese, spesso ancora scarsamente tecnologica e molto onerosa. Per farlo CRIF ha sviluppato la piattaforma per il Digital risk assessment. Dalla sola partita Iva dell’impresa, la piattaforma offre una valutazione automatica e sintetica dello stato di rischio dell’impresa, raccogliendo informazioni dall’ecosistema di fonti proprietarie CRIF (ad esempio, Default Index, pagamenti commerciali, informazioni immobiliari, score ESG) e integrandole con le evidenze specifiche fornite dalla Pmi tramite questionari digitali dinamici. Il risultato sono customer journey totalmente digitali che supportano in maniera flessibile sia la sottoscrizione automatica dei rischi semplici sia l’istruttoria approfondita delle situazioni più complesse e articolate. 

Le compagnie si devono porre l’obiettivo di non essere più solo pagatori nella fase post-sinistro, ma di diventare partner delle Pmi. E la sinergia tra intelligence e piattaforme tecnologiche, resa possibile dai CRIF Metadati, rappresenta una leva fondamentale per raggiungerlo. 

Per maggiori informazioni: marketingfinanceitaly@crif.com

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