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Global sector outlook: i risultati arrivano per chi sa aspettare

Secondo lo studio di Euler Hermes, la ripresa globale non è ancora sufficiente per sostenere un numero consistente di settori in tutto il mondo

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A partire dalla metà del 2013 i rischi settoriali, a livello globale, si sono orientati meglio. Ciò nonostante, la ripresa economica mondiale, prevista a cavallo tra quest'anno e il prossimo, sarà ancora troppo modesta ed eterogenea per offrire reali vantaggi a una parte consistente di settori in tutto il mondo. È quanto emerge dall'ultimo Global sector outlook realizzato da Euler Hermes, intitolato All things come to those who wait.
In nove casi su dieci, i rischi settoriali dei singoli Paesi restano sui livelli del 2013. Globalmente, i settori classificati come rischiosi saranno ancora prevalenti nel 2014: il 49% a rischio medio e circa il 25% a rischio sensibile o elevato. In altre parole, solo il 25% dei settori mostra dei fondamenti economici abbastanza solidi o delle previsioni di inizio 2014 a un livello di rischio basso. Su scala mondiale, il tessile, l'edilizia e i trasporti aerei hanno cominciato il 2014 con il livello di rischio più elevato, mentre la chimica, i prodotti farmaceutici e l'agroalimentare si sono mantenuti sui livelli inferiori. Secondo Ludovic Subran, capo economista di Euler Hermes, ci vorrà qualche tempo prima che la crescita economica globale possa tradursi in profitti reali per le imprese di ogni dimensione e settore, specialmente nell'ancora fragile Europa. Per molti settori non si intravede nel 2014 un'accelerazione del percorso di recupero". L'analisi svolta da Euler Hermes ha analizzato i rischi settoriali di 17 settori industriali in 72 Paesi, che rappresentano il 95% del Pil mondiale. Per ciascun Paese sono definiti i rating di settore (rischio basso, medio, sensibile e elevato) e vengono date delle previsioni complessive proprietarie su domanda, finanza, redditività e ambiente economico.

Crescita ancora troppo modesta in Europa

La ripresa della crescita in Europa resta troppo modesta perché gli effetti benefici si distribuiscano rapidamente su tutti i settori. Secondo lo studio, molte imprese europee dovranno ancora affrontare sfide importanti, legate alle pressioni concorrenziali e finanziarie. Solo il 21% dei settori in Europa occidentale e il 26% in Europa centrale e orientale riporteranno nel 2014 un livello basso di rischio.
La variazione dei rischi settoriali a partire dalla metà del 2013 ha registrato un'inversione di tendenza, con un maggior numero di miglioramenti del rating di rischio (78 su tutto il 2013) rispetto ai peggioramenti (67). Nello scenario più recente, il rischio settoriale continua a scendere in Medio Oriente e a salire in Europa. I settori che fanno segnare il peggioramento più rilevante sono quelli della chimica, dei metalli e dei semiconduttori. "Le revisioni al ribasso dei rischi settoriali - osserva Subran - tengono leggermente più conto del miglioramento della domanda che dei problemi di redditività e finanza e l'inverso accade per le revisioni al rialzo".

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