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#Insurtech: app e gestione della privacy degli utenti

L’utilizzo di telematics da parte delle compagnie assicurative apre alla necessità di gestire le informazioni raccolte nel rispetto delle direttive sulla privacy: il caso di una applicazione fornisce un utile esempio

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Con sempre maggiore frequenza le compagnie di assicurazione propongono, nell’ambito delle polizze per la responsabilità civile automobilistica (ma non solo) applicazioni per dispositivi mobili idonee a monitorare i comportamenti di guida. L’utilizzo di questi strumenti che affiancano, e in prospettiva potrebbero sostituire, almeno per determinate fasce di clientela, le tradizionali black box è in costante crescita.
Secondo i dati dell’Osservatorio connected insurance, think tank creato da Ania e Bain, e che vede lo studio Portolano Cavallo come advisor legale, l’Italia rappresenta l’eccellenza internazionale nell’utilizzo dei telematics, con più di 26 compagnie assicurative che hanno in gamma questo prodotto e una penetrazione che ,nell’ultimo trimestre del 2015, ha superato il 16% dei rinnovi e nuovi affari sottoscritti dalle compagnie.
Tali tecnologie, che spesso vengono abbinate a dispositivi dell’Internet of Things, propongono interessanti questioni sotto il profilo della tutela della riservatezza dei clienti interessati.
Il Garante per la protezione dei dati personali si sta occupando da tempo del tema.  Come ricordato dallo stesso Garante, prof. Antonello Soro, nel corso della presentazione della relazione annuale sulle attività dell’Autorità, lo scorso 28 giugno, (http://garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/5200524) il Garante per la privacy “ha avviato una consultazione (sull’Internet of Things ndr) per definire le regole per il corretto uso dei dati degli utenti e partecipa ad un’indagine internazionale”.
Internet of Things, ma non solo. Anche l’utilizzo di app collegate a polizze per la responsabilità civile automobilistica è stato di recente analizzato da parte del Garante (http://garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/5175960) nell’ambito di un procedimento per la verifica preliminare di una app, avviato su istanza di una nota compagnia di assicurazioni.

UNA APP E L’ANALISI DELLO STILE DI GUIDA
L’app analizzata dal Garante privacy consente al consumatore di verificare il proprio stile di guida attraverso una serie di indici quali: la rilevazione del numero di frenate e accelerate brusche, del numero di inversioni a U, della velocità e della tipologia di strada percorsa. (continua a pag. 2)
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 Inoltre, attraverso un sistema di geolocalizzazione, il cliente interessato può visualizzare sul proprio smartphone la mappa del proprio percorso, mostrando i punti in cui si sono verificati eventi potenzialmente rischiosi quali inversioni a U, brusche frenate e brusche accelerate. Questa app offre un approccio try before you buy al consumatore: sulla base dell’analisi dei dati relativi allo stile di guida adottato dal cliente per alcuni mesi, l’applicazione calcola uno score per ogni viaggio, e un punteggio finale che consente al cliente di ottenere un voucher sconto per il successivo acquisto di una polizza auto.

ATTENZIONE A INFORMATIVA E GESTIONE DEI DATI
Anzitutto, come ricorda il Garante, l’informativa fornita ai clienti deve essere chiara e completa. Poiché tali tipologie di app comportano una dettagliata profilazione delle abitudini di guida dei clienti è necessario per le compagnie indicare, con precisione, tutti i dettagli relativi alla profilazione effettuata e ai periodi di conservazione delle singole categorie di dati. Inoltre, occorre prestare particolare attenzione ai dati trattati per finalità di marketing e, in sostanza, raccolti al fine di proporre al cliente nuovi prodotti o servizi. Tali dati possono essere trattati solo con un consenso specifico del cliente mentre, nella raccolta, la compagnia di assicurazione deve limitarsi secondo il principio di necessità ai soli dati strettamente necessari per contattare i clienti (nome, cognome, comune di residenza, età, sesso, numero di telefono e indirizzo email).
Dove conservare i dati dei clienti?  Anche su tale aspetto si è pronunciato il Garante ritenendo necessario che, per le finalità della specifica app valutata, tali dati fossero conservati in via esclusiva sui sistemi informatici del responsabile del trattamento (in quel caso Amazon), mentre sui sistemi del titolare del trattamento (la compagnia di assicurazioni) fossero conservati esclusivamente dati anonimi raccolti ai fini di indagine statistica. Ultimo aspetto considerato dal Garante ha riguardato i periodi di conservazione dei dati. In proposito il Garante ha ritenuto congrui 90 giorni per i dati granulari di geolocalizzazione necessari per effettuare la proposta di scontistica basata sul comportamento di guida, caratteristica peculiare della soluzione oggetto del parere, e 12 mesi per i dati trattati per finalità di marketing.

UN PARERE CHE APRE LA STRADA
Questo provvedimento, che formalizza la possibilità di adottare approcci telematics try before you buy, in fase di test anche in altri Paesi a livello internazionale, rappresenta un primo importante passo da parte del Garante, che mostra come sia possibile conciliare le esigenze di tutela dalla privacy con le opportunità di innovazione offerte dalla tecnologia. Tale parere appare di grande interesse e utilità pratica in quanto idoneo a fornire utili indicazioni per le compagnie di assicurazione con riferimento alla gestione dei dati dei clienti nell’ambito dell’implementazione di tali soluzioni tecnologiche.  
Le indicazioni del Garante, tuttavia, non sono universalmente valide (essendo limitate allo specifico caso concreto) e pertanto è opportuno, per ciascuna compagnia, svolgere un assessment caso per caso, in relazione alle diverse soluzioni tecnologiche introdotte.
Sotto questo profilo sarà interessante verificare il punto di vista del Garante con riferimento alle nuove tendenze che si stanno sviluppando nell’ambito dell’Insurtech, dove i dati messi a disposizione dall’assicurato sono l’elemento chiave per offrirgli coperture assicurative personalizzate, servizi di prevenzione e una customer experience della value proposition assicurativa finalmente adeguata alle aspettative di un consumatore sempre connesso attraverso il suo smartphone.



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