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Le preoccupazioni dei gestori

Obblighi informativi e di rendicontazione, secondo un’idagine di Strate street, sono le principali paure in previsione dell’avvio di Solvency II. A cui si aggiungono quelle relative ad asset manager poco preparati, scarsamente disponibili a condividere le informazioni e meno propensi al rischio

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Una buona parte di dirigenti di compagnie e gestori del settore assicurativo ritiene che gli asset manager non siano pronti a fornire ai loro clienti il livello di informativa richiesto da Solvency II: secondo una ricerca effettuata da State Street, fornitore di servizi finanziari per investitori istituzionali, il 36% su 100 intervistati. Di questi, l’8% crede che gli asset manager siano addirittura molto impreparati e, anche nel caso in cui siano in grado di fornire un livello di informativa adeguato, il 41% crede che avranno molte difficoltà a farlo in modo tempestivo.
“Abbiamo riscontrato – conferma Riccardo Lamanna, country head Italia di State Street Global Services - che un numero crescente di gestori, oltre alle compagnie assicurative, ci sta chiedendo aiuto per affrontare i cambiamenti richiesti dalla nuova normativa”.
Altra preoccupazione espressa dai gestori riguarda la diffusione di informazioni strategiche: il 31 % ritiene che i gestori di asset class alternative saranno molto riluttanti a condividere con le compagnie i dati di carattere commerciale richiesti da Solvency II, un ulteriore 56% pensa che saranno tendenzialmente non disponibili a condividere questa tipologia di informazioni e circa il 65% degli intervistati crede che i fondi di fondi potranno essere negativamente influenzati da Solvency II, perché molti gestori dei fondi sottostanti potrebbero essere riluttanti nel condividere i dati proprietari.

Compagnie verso nuove joint venture?

Se si fa riferimento alle asset class alternative, considerati i più elevati requisiti in termini di capitale che le compagnie dovranno adottare sotto Solvency II, il 10% dei dirigenti e dei gestori intervistati ritiene che le imprese ridurranno drasticamente la loro esposizione. Per risolvere alcuni di questi problemi, il 43% del campione prevede che ci sarà un aumento delle compagnie che prenderanno parte a joint venture per modificare la loro esposizione alle strategie alternative e abbassare i requisiti in termini di capitale – sostituendo, per esempio, il fondo con investimenti diretti nel settore immobiliare.
Complessivamente il 68% dei dirigenti e dei gestori del settore assicurativo crede che la pressione di Solvency II sulle compagnie assicurative le porterà a porre una maggiore attenzione sulle strategie di investimento che offrono rendimenti più prevedibili e non correlati. Tuttavia, il 14% è molto preoccupato del fatto che la propensione al rischio delle imprese diminuirà e questo, insieme a un contesto di bassa inflazione, influirà negativamente sulla loro capacità di soddisfare le passività e gli impegni verso i clienti.



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