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Stereotipi da superare per le donne di oggi

Il mondo femminile ha maggiori preoccupazioni per il futuro, per i figli, la salute e il lavoro. E per questo ricerca informazioni sulle polizze, confronta le offerte e richiede coperture adeguate, riservando a compagnie e intermediari opportunità ancora non pienamente sfruttate

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Una recente ricerca Gfk Eurisko ha evidenziato un progressivo cambiamento nelle scelte di vita delle donne italiane (ma anche europee) dagli anni Novanta ad oggi: rispetto al matrimonio si registra una diminuzione del  22% di donne sposate e rispetto alla decisione di fare figli, nascite in costante diminuzione dal 2008. E’ invece in aumento il desiderio di una maggiore realizzazione personale e professionale che supera il modello casalinga -moglie e ridefinisce il rapporto con famiglia-figli-compagno.  Emerge inoltre come la donna sia portatrice di una cultura evoluta del benessere e della salute, cultura che integra corpo e mente e il rapporto con il sé e gli altri, per il raggiungimento di un equilibrio complessivo di vita.  E questo è un ruolo che le viene riconosciuto anche all’interno del nucleo familiare di appartenenza in cui una maggiore propensione alla curiosità, alla ricerca di informazioni ed alla cura porta la donna a diventare il fulcro per le decisioni di progetti importanti che riguardano la salute e gli investimenti finanziari.


Universo femminile: offerta assicurativa troppo debole

La Ricerca Customer Diversity 2014 condotta da Iama Consulting ha evidenziato alcuni dati in linea con quanto sopra: il mondo femminile ha una maggiore preoccupazione per il futuro dei figli, la salute e il lavoro ed una spiccata propensione, in confronto agli uomini, a ricercare informazioni sul mondo assicurativo, anche attraverso la comparazione di più offerte. Rispetto al campione di 1000 clienti intervistati, le donne sono in assoluto le maggiori detentrici della polizza Malattia, il 57% del totale, per un dichiarato bisogno di tutela e sicurezza verso eventi futuri. Meno sentito invece il bisogno della polizza Infortuni, che risulta essere preferita dal target maschile, il 62,2% del totale del campione; il bisogno appare legato alla percezione non solo dei rischi lavorativi (prevalente per i lavoratori autonomi), ma anche a quelli extralavorativi  dello svago e  del tempo libero. Un dato che emerge sia per le polizze Salute, sia per tutte le altre oggetto della ricerca (casa, Tcm, pensione, risparmio e investimento) è un’attenzione maggiore del canale bancario di offerta e, in alcuni casi,  di quello delle poste verso il target femminile rispetto al canale agenziale. La differenza è particolarmente marcata nel caso delle polizze pensione, risparmio e investimento come se le donne non fossero considerate interlocutori chiave con patrimonio proprio e bisogno di sicurezza per il futuro. Eppure la ricerca GFK Eurisko ha evidenziato lo stesso indice di necessità tra uomini e donne in materia di bisogni finanziari, mostrando al tempo stesso un minore possesso di prodotti finanziari (assicurativi e bancari) da parte delle donne.  E’ come se la donna fosse lasciata più “sola” dal mercato a decidere come e dove proteggersi. Perché? Forse gli intermediari sono ancora legati a uno stereotipo di donna moglie e casalinga, poco autonoma nelle decisioni, non detentrice di un proprio patrimonio: eppure tutti gli elementi ad oggi evidenziati, sia i mutamenti socio-demografici con l’avanzare delle nuove famiglie, che una maggiore realizzazione professionale e un’attenzione particolare al futuro e al bisogno di sicurezza, pongono la donna come cliente emergente del mercato, con una sensibilità e necessità di approccio però, a nostro avviso, ancora tutti da sviluppare.

Alessandra Scotton, head of people empowerment
Iama Consulting

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