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Terzo pilastro: l’informativa verso l’esterno

Three is a magic number

Watermark 16 9
A partire dalla scuola pitagorica, passando per la Divina Commedia, fino ad arrivare alla celebre canzone di Bob Dorough, il 3" è sempre stato considerato il numero perfetto. Sarà questo il motivo per cui il regolatore ha previsto anche un terzo pilastro per la direttiva Solvency II?

Maggiore trasparenza, stabilità ed efficienza del mercato assicurativo.

Sono questi in realtà i principi che hanno guidato il regolatore. Il terzo pilastro ha come obiettivo quello di aiutare le Autorità di vigilanza, i mercati e i clienti a valutare correttamente la solvibilità delle imprese assicurative; gli obblighi informativi, insieme ai requisiti patrimoniali e di governance identificati dai primi due pilastri, completano dunque il framework di vigilanza prudenziale disegnato dal regolatore.

L'informativa comprende un mix di elementi quantitativi e qualitativi, suddivisi nei seguenti report:

  • il rapporto sulla solvibilità e la condizione finanziaria (Solvency and Financial Condition Report - Sfcr), destinato al mercato e avente frequenza annuale;
  • la relazione periodica per l'Autorità di vigilanza (Regular Supervisory Reporting - Rsr);
  • un set di report quantitativi (Quantitative Reporting Templates - Qrt) destinati principalmente all'Autorità di vigilanza e aventi frequenza trimestrale/ annuale.
Le prime due tipologie di report comprendono informazioni su business e performance, sistema di governance, risk management, dati di bilancio e gestione del capitale; i QRT invece contengono informazioni di maggiore dettaglio relative agli aspetti finanziari e di solvibilità delle compagnie. Tali obblighi informativi richiedono alle imprese assicurative di dotarsi di tutti gli strumenti necessari per assicurare la produzione di informazioni precise ed affidabili, secondo le tempistiche previste dal regolatore. Essenziale appare pertanto l'adozione di un approccio integrato a Solvency II, che sfrutti le sinergie con i requisiti del primo e del secondo pilastro.

Fino a ora le compagnie si sono focalizzate principalmente sui modelli per la misurazione dei rischi e sulla governance. Il terzo pilastro rappresenta la prossima sfida, in quanto l'informativa dovrà essere più dettagliata, più trasparente e più frequente di quanto non sia mai stata prima e soprattutto pubblica. Nonostante i pilastri siano tre, Solvency II si dimostrerà la direttiva perfetta?

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