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Presentazione della nuova Tabella di Milano

L’Osservatorio del tribunale del capoluogo lombardo ha reso pubblica la nuova versione del compendio sui risarcimenti per la perdita del rapporto parentale, realizzata in risposta all’istanza della Cassazione favorevole a una valutazione a punti. Lo strumento impatta soprattutto le assicurazioni Rc auto e sanitarie

Presentazione della nuova Tabella di Milano hp_vert_img
Il tribunale di Milano ha pubblicato le proprie nuove “Tabelle integrate a punti per la liquidazione del danno non patrimoniale da perdita del rapporto parentale”, vale a dire del meccanismo pratico per risarcire il danno subìto dai congiunti di una persona deceduta per l’azione illecita di un terzo, in un sinistro stradale, per una errata prestazione sanitaria, o per ogni altra azione violenta. 
Il documento ha dunque una grande rilevanza pratica, perché sarà strumento giuridico per risarcire danni molto gravi, che colpiscono la serenità familiare con grande carico di sofferenza, tanto nelle corti di giustizia, quanto nelle trattative stragiudiziali, che nei sistemi assicurativi obbligatori impongono tempi e modalità liquidative fra vittima e assicuratore del responsabile.
Per il tribunale di Milano la necessità di sostituire il proprio precedente elaborato con la nuova tabella di liquidazione 2022 sta nella volontà di adeguare il meccanismo pretorio alle nuove indicazioni “di sistema” date dalla suprema Corte di Cassazione nella recente sentenza n. 10579/2021, secondo la quale il danno in parola “deve essere liquidato seguendo una tabella basata sul ‘sistema a punti’, che preveda l’estrazione del valore medio del punto dai precedenti, la modularità e l’elencazione delle circostanze di fatto rilevanti, tra le quali, indefettibilmente, l’età della vittima, l’età del superstite, il grado di parentela e la convivenza, nonché l’indicazione dei relativi punteggi, con la possibilità di applicare sull’importo finale dei correttivi in ragione della particolarità della situazione”.

Un grande lavoro di analisi e confronto dietro alla nuova versione
La tabella di Milano, nella sua ultima versione del 2021, non rispondeva più, insomma, ai nuovi canoni di sistema richiesti dalla corte di legittimità e si presentava l’esigenza di aggiornare il meccanismo di conto meneghino destinato altrimenti a essere disapplicato a favore della già diffusa tabella del tribunale di Roma, strutturata proprio su un sistema a punti.
Per dare una dimensione dell’impatto pratico di tale importante contributo, basti pensare che ancora oggi la tabella di liquidazione del tribunale di Milano (nella versione precedente aggiornata nel 2021) è utilizzata nella stragrande maggioranza dei tribunali civili dello Stato (circa l’80%) e, pertanto, nella quasi totalità delle controversie chiamate a risarcire il danno da sofferenza endofamiliare indotta dall’azione illecita del responsabile. 
Nella relazione di accompagnamento e negli allegati al meccanismo di calcolo, si legge che la tabella è stata elaborata dopo una ponderosa selezione di precedenti giurisprudenziali (circa 600 sentenze) raccolte e inserite in uno schema di generazione del valore dei precedenti, proprio come imposto dalla richiamata sentenza della Cassazione n. 10579/2021.
Nell’anno 2021, dopo la notizia del mutato orientamento della Cassazione, l’Osservatorio ha organizzato numerose riunioni, aperte a giudici e avvocati, che hanno potuto esprimere la propria opinione, fornire suggerimenti ed elaborare proposte concrete: “nella scelta del tipo di tabella a punti sono stati coinvolti altresì 24 giudici civili che si occupano di liquidazione del danno parentale, i quali hanno fornito interessanti spunti e suggerimenti, di cui si è tenuto conto”.

Il valore paritario di uno strumento che garantisce la neutralità
La nuova tabella di Milano, integrata a punti, rappresenta dunque “un risultato di sintesi, progressivamente raffinato secondo le valutazioni maggiormente condivise dal gruppo (6 contrari su oltre 80 partecipanti complessivi ai lavori)”, che si colloca nel panorama complesso e delicato del nostro sistema di risarcimento del danno alla sfera affettiva, e quindi coinvolgendo aspetti di grande rilevanza costituzionale, come la persona e la famiglia.
La tabella di Milano è da sempre uno strumento che consente di generare una scala di valori condivisi e uniformi nel territorio dello Stato, permettendo una uniformità di base e un meccanismo di congruità e uguaglianza che eviti che pregiudizi assimilabili siano risarciti con valori economici grandemente difformi a seconda che il giudice chiamato a compensarli si trovi in una città piuttosto che in un’altra.
Ma oltre a questo ruolo, già di per sé centrale nel nostro sistema di compensazione dei danni immateriali (che altrimenti sarebbero relegati a una dimensione di mero arbitrio), la tabella di Milano ha sempre consentito di realizzare la funzione sociale che la normativa sulle assicurazioni obbligatorie (auto soprattutto, ma oggi anche nella Rc sanitaria) impone, consentendo, con il suo meccanismo di prevedibile riservazione di costo, sia la tempestiva attivazione dei risarcimenti, sia, soprattutto, la sostenibilità attuariale ed economica per il comparto assicurativo. 
Proprio per quest’ultima ragione la scelta dell’Osservatorio di Milano di mantenere i range economici della nuova tabella all’interno del perimetro dei precedenti valori deve essere salutata con favore per la conservazione dello spirito di continuità con la consuetudine giurisprudenziale più diffusa.

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