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Pensioni, ecco l’Ape sperimentale

Tre anni e 7 mesi di anticipo la proposta del Governo. Incontro decisivo il 21 settembre

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Prende forma concreta l’Ape, il meccanismo della pensione anticipata con conseguente taglio dell’assegno pensionistico, che da mesi è allo studio del Governo. L’ultima novità riguarda la tempistica: per i nati tra la fine del ‘50 e l’inizio del ‘54, sarà possibile lasciare il lavoro con tre anni e sette mesi di anticipo, rispetto a quanto attualmente previsto dalla riforma Fornero.  In questa fase il progetto sarà sperimentale per due anni. Poi si vedrà. La misura dovrebbe riguardare, in un primo tempo, disoccupati che hanno già esaurito la cassa integrazione, disabili, persone che hanno un lavoro gravoso (ad esempio muratori o infermieri). Il provvedimento ha riscontrato l’apertura dei sindacati, anche è l’intesa ufficiale ancora non se stata messa nera su bianco. “Il pacchetto non è definito, continuiamo a lavorare”: così si sono espressi  i rappresentanti sindacali al termine dell’incontro sul tema con il Governo al ministero del Lavoro. Ancora più esplicita il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: “tutti danno per scontata l’intesa, ma nessuno è in grado di dire l’entità delle cifre sul tavolo, c’è troppo entusiasmo. Quella sulle pensioni è una partita delicata che ha bisogno di discussione”. Il dialogo fra le parti riprenderà il 21 settembre, data in cui è stato calendarizzato l’incontro conclusivo sulla formula dell’Ape.

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