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Perdite e svalutazioni, la deducibilità torna a cinque anni

La nuova legge di Stabilità cancella l'attuale meccanismo che spalmava l'operazione in 18 anni

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Per banche, assicurazioni e intermediari finanziari torna la deducibilità di perdite e svalutazioni in cinque anni. La nuova legge di Stabilità varata dal governo Letta ha infatti cancellato l'attuale meccanismo che spalmava l'operazione in 18 anni per le quote iscritte in bilancio, almeno per la parte eccedente lo 0,30% (deducibile invece in ciascun esercizio). Con le nuove disposizioni, che si applicano dal periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2013, le perdite su crediti realizzate mediante cessione a titolo oneroso sono deducibili integralmente nell'esercizio in cui sono rilevate in bilancio. Ai fini del presente comma - si legge nel testo - le svalutazioni e le perdite deducibili in quinti si assumono al netto delle rivalutazioni dei crediti risultanti in bilancio".

La deducibilità in un numero minore di anni è una delle richieste che le banche e le compagnie di assicurazione hanno avanzato in maniera costante da tempo, soprattutto per bocca dell'Abi: in vista dei controlli della vigilanza comunitaria sul patrimonio bancario per il passaggio alla vigilanza europea e, ancor prima, dell'applicazione dei nuovi parametri di patrimonializzazione di Basilea, gli istituti italiani stanno infatti facendo da mesi una costosa pulizia in bilancio sotto la spinta di Bankitalia.

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