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Gdpr, per Insurance Europe si può fare di più

Secondo la federazione europea, il regolamento non ha ancora pienamente raggiunto i propri obiettivi

Gdpr, per Insurance Europe si può fare di più
In occasione dello European Data Protection Day, i vertici di Insurance Europe hanno fatto il punto sui risultati raggiunti dal regolamento europeo sulla tutela dei dati personali, il cosiddetto Gdpr, che è entrato in vigore nel maggio del 2018. “Gli assicuratori europei sostengono fermamente gli obiettivi del Gdpr”, ha affermato William Vidonja, head of conduct of business della federazione. Tuttavia, ha aggiunto, “in alcuni ambiti il regolamento non è ancora riuscito a soddisfare i propri propositi”.
Innanzitutto, a detta di Vidonja, il regolamento non è sempre applicato in maniera uniforme. “Per esempio – ha affermato – le basi legali per l’elaborazione dei dati sanitari nel mercato assicurativo variano fra i diversi Stati membri, creando incertezza legislativa e rendendo difficile per le compagnie gestire il proprio business in più Paesi restando conformi alle norme sulla protezione dei dati personali”. In secondo luogo, ha proseguito, il quadro regolamentare “non risulta del tutto innovation-friendly e adatto all’epoca digitale: alcune regole sembrano in contrasto con una tecnologia in rapida evoluzione e potrebbero rallentare il passo dell’innovazione digitale all’interno delle assicurazioni”. Vidonja ha portato l'esempio della blockchain, il cui utilizzo in ambito assicurativo "potrebbe essere frenato a causa di alcune potenziali incompatibilità con il Gdpr".
 Insurance Europe, ha chiosato Vidonja, si augura che questi rilievi possano “riflettersi nella relazione, prevista per maggio, che la Commissione Europea dovrà realizzare sulla revisione del Gdpr”.

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