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Legge Gelli, in arrivo un decreto attuativo sulle assicurazioni

Perplessità dei medici riuniti nella Fnomceo, che chiedono un tavolo di confronto con i ministri competenti

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Dopo due anni dall’arrivo della legge Gelli (legge 24/2017) è in arrivo uno dei più importanti e attesi decreti attuativi, quello relativo alla stipula delle assicurazioni. Il decreto, emanato dal ministero dello Sviluppo economico, di concerto con quelli della Salute dell'Economia, arriverebbe “con un ritardo di due anni sulla tabella di marcia” ma sulla cui bozza (in circolazione in queste ore), la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri (Fnomceo) mostra perplessità, spiega una nota della rappresentanza.
Il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, spiega di aver chiesto a Roberto Speranza, “all’atto della sua nomina a ministro della Salute, di convocare le professioni sanitarie per impostare insieme ai professionisti, e ai cittadini, una politica di sostegno al Servizio sanitario nazionale. Ora l’occasione potrebbe farsi concreta”.
La Fnomceo dovrebbe licenziare un parere tecnico. Ma per i camici bianchi questo “non è sufficiente a rispondere esaustivamente a questioni tanto delicate e cruciali per la salute”. I medici chiedono un tavolo di confronto. “Il tema della stipula delle assicurazioni – spiega Anelli – è una delle parti più innovative della legge 24. L’emanazione dei relativi decreti attuativi rappresenta un punto di snodo per la sostenibilità del sistema. E ciò è tanto più vero per questo regolamento, in fase di stesura, che determinerà i requisiti minimi delle polizze assicurative per le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private e per gli esercenti le professioni sanitarie, prevedendo l’individuazione delle classi di rischio a cui far corrispondere massimali differenziati. Non si può pensare di non coinvolgere i medici su una materia che tanto da vicino contaminerà il loro vissuto professionale.
Pertanto la Fnomceo chiede ai ministri Speranza, Patuanelli e Gualtieri di istituire un tavolo tecnico di confronto, insieme ai professionisti della Salute “in modo da lavorare in maniera sinergica al testo, ognuno apportando le proprie specifiche competenze”.
In particolare, i medici osservano l’opportunità di esplicitare il riferimento, per quanto riguarda l’esercizio della libera professione, anche all’attività convenzionata con il Ssn, non contemplata dalla bozza; si pongono dubbi sulla fattibilità e sulla congruità giuridica del collegamento tra coperture assicurative (per i dipendenti) e aumento del premio (per i liberi professionisti) da una parte e assolvimento dell’obbligo Ecm, dall’altra, oltre che di una conflittualità con la normativa sulla privacy. Ancora, nutrono perplessità su come le strutture possano dotarsi, per la determinazione del fondo rischi e del fondo riserva sinistri, di risorse umane e strumentali idonee a costo zero per le casse dello Stato. Vorrebbero infine fossero accantonate risorse finanziarie vincolate per l'eventuale ricostituzione del fondo rischi, ove consumato. Tutte questioni molto tecniche ma di grande impatto per una coerente applicazione della Legge.
“Ci auguriamo – conclude Anelli – di poter presto sedere al Tavolo insieme ai nuovi sottosegretari dei ministeri, in procinto di essere nominati. A questo proposito, per quanto riguarda la Salute, non mancano certo i candidati d'eccellenza, in possesso delle migliori competenze sulla materia, maturate in precedenti esperienze politiche”.
D’accordo anche i sindacati che in una nota di sostegno alla proposta Fnomceo firmata dal segretario nazionale della Fimmg, Silvestro Scotti, dal segretario nazionale di Anaoo Assomed, Carlo Palermo, e dal presidente del Patto per la professione medica, Guido Quici, sottolineano di ritenere “fondamentale che i medici siano coinvolti in una materia, come quella dell'obbligo assicurativo, che interesserà così da vicino la loro professione”.


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