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Furti d’auto, ai ladri piacciono i Suv

Secondo l’ultimo report realizzato globalmente da LoJack, grazie all’applicazione della tecnologia sono state recuperate quasi 2.400 vetture nel 2018

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Sono 2.363 i veicoli rubati e recuperati nel 2918 (per un valore complessivo di quasi 52 milioni di euro), grazie alla tecnologia LoJack. Il dato emerge dal report Stolen vehicle recovery 2018, realizzato annualmente dalla società statunitense parte del colosso CalAmp e tra i principali player globali nei servizi telematici e nel recupero di veicoli rubati.
I recuperi sono stati possibili grazie all’azione combinata della radiofrequenza non schermabile, alla partnership con le forze dell’ordine, nonché all’appoggio della centrale sempre operativa e all’intervento sul campo di un team di specialisti nella lotta contro i furti d’auto.
La parte del report dedicata all’Italia mostra che, a fronte di un fenomeno in graduale calo negli anni, il nostro Paese è ancora in testa alle classifiche europee sui furti. Lo scorso anno LoJack ha registrato un nuovo record nelle attività di recupero dei veicoli dotati dei sistemi in radiofrequenza, più che raddoppiate rispetto al 2017: +58% di veicoli rubati restituiti ai legittimi proprietari.
Gli oltre 220mila dispositivi installati a bordo, delle vetture e delle moto più appetibili per il business dei furti forniscono oggi un osservatorio unico sull’evoluzione del fenomeno, negli ultimi anni in costante movimento.
Lo scorso anno si è confermato il trend di crescita delle sottrazioni dei Suv (+62% vs il 2017), come testimonia la presenza nella top ten dei veicoli più rubati di ben quattro Suv: Range Rover Evoque, Jeep Renegade, Toyota Rav 4, Nissan Qashqai. Nella graduatoria generale il modello della Land Rover è preceduto solo dalle due vetture regine del mercato delle vendite, Panda e 500. Fca detiene il primato dei furti rispetto agli altri brand (nell’ordine Land Rover, Toyota, Ford e Bmw).
Le regioni più a rischio, secondo quanto emerge dalla mappa dei furti, conferma l’incontrastata supremazia della Campania, dove si è registrato il 45% dei casi che hanno coinvolto veicoli dotati di dispositivi LoJack, seguita da Lazio (21%), Puglia (14%), Lombardia (9%) e Sicilia (4%).  In queste cinque regioni si è concentrato il 93% del totale degli episodi criminali.
“Osservando i dati sui furti d’auto – spiega Maurizio Iperti, ad di LoJack Italia – emergono oggi con chiarezza due indicazioni: la polarizzazione del fenomeno verso le utilitarie più diffuse sul mercato e i Suv e la rapidità della nostra organizzazione nel comprendere la tipologia di furto e quindi nell’effettuare il recupero del veicolo prima che di esso si perdano le tracce. Soprattutto in alcune aree del nostro Paese, un efficace supporto tecnologico e un tempestivo intervento sul campo, prima che l’auto venga cannibalizzata o eventualmente instradata su traffici internazionali, costituiscono requisiti decisivi per garantire il recupero della vettura. Senza questi strumenti, come certificano anche i dati del ministero dell’Interno, le possibilità di recuperare l’auto sottratta si riducono drasticamente”.

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