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Ivass a rischio paralisi per la scadenza dei consiglieri

Cesari e Corinti rinnovati in regime di prorogatio: l’iter per la nomina è ancora fermo al Mise

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L’attività dell’Ivass rischia di procedere al rallentatore. Lo scorso 31 dicembre è scaduto il mandato dei due consiglieri Riccardo Cesari e Alberto Corinti, che formano con il presidente Salvatore Rossi il consiglio, e che sono rimasti in regime di prorogatio fino a metà febbraio. Entrambi i consiglieri sono al primo mandato, e quindi possono essere rinnovati. Il loro rinnovo è stato proposto, secondo i termini di legge, dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco al ministero dello Sviluppo economico, e deve poi essere portato al consiglio dei ministri, e quindi promulgato dal presidente della Repubblica. L’iter, tuttavia, si è però fermato al ministero di Via Veneto.
In regime di prorogatio non è chiaro se possano essere assunti provvedimenti quali sanzioni o autorizzazioni a fusioni e acquisizioni che è dubbio possano essere ricompresi nell’ordinaria amministrazione. Nel caso la nomina non dovesse arrivare entro i 45 giorni di limite massimo previsti dalla legge sulla pubblica amministrazione, allora non si potrebbe costituire validamente nemmeno il direttorio integrato dove siedono il Governatore della Banca d’Italia, il dg di Bankitalia e presidente Ivass, i tre vice direttori generali della Banca d’Italia e i due consiglieri dell’Istituto. La presenza di almeno uno di quest’ultimi è infatti necessaria.

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