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Rc auto, il Pd propone la tariffa unica per i virtuosi

Secondo l'Ania la misura è improponibile e farebbe saltare il meccanismo mutualistico su cui si fonda l'assicurazione

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Una tariffa unica nazionale dedicata a tutti gli automobilisti virtuosi. Questa la proposta di legge di iniziativa popolare presentata ieri da un gruppo di 27 deputati del Partito Democratico, tra cui Valeria Valente e Leonardo Impegno, il quale ha sottolineato che l'iniziativa non vuole creare uno scontro tra Nord e Sud, ma abbassare le tariffe Rc auto a tutti gli italiani". Il testo, composto da un solo articolo, afferma che "le imprese di assicurazione sono tenute a riconoscere l'applicazione del premio più basso previsto sull'intero territorio nazionale a tutti i contraenti e assicurati che non abbiano denunciato sinistri negli ultimi cinque anni".
Non si è fatta attendere la replica dell'Ania, che, in una nota ufficiale, giudica "improponibili" le misure contenute nella proposta. "Occorrerebbe affrontare le vere ragioni che tengono alti i prezzi della Rc auto in alcune province del Sud". L'associazione delle imprese assicuratrici spiega che la proposta, "oltre a essere illegittima perché contraria alle direttive comunitarie che vietano di imporre alle compagnie condizioni di prezzo di qualunque tipo, è anche tecnicamente insostenibile". L'Ania sostiene che stabilendo un prezzo unico per tutto il territorio e parametrato al livello di tariffa più basso andrebbe a saltare il meccanismo mutualistico su cui si fonda l'assicurazione. "Gli assicurati che avessero causato anche un solo sinistro nei cinque anni sarebbero costretti a pagare premi insostenibili, vicini al costo del danno provocato. Per evitare questa assurda conseguenza - spiega l'Ania - le compagnie, per coprire il disavanzo che si realizzerebbe a causa della soluzione proposta, sarebbero costrette a stabilire una tariffa unica più elevata colpendo con aumenti ingiusti e rilevanti le comunità di automobilisti più virtuose. Il rischio assicurativo - sottolinea l'Ania - non è uguale dappertutto. Per ragioni che i proponenti dovrebbero conoscere, gli automobilisti napoletani, anche quelli virtuosi, hanno una maggiore propensione a causare incidenti". Secondo l'ultima rilevazione dell'Associazione la frequenza sinistri di quanti sono collocati nella prima classe di bonus/malus a Napoli si attestava nel 2012 all'8,10% a fronte della media nazionale del 5,63%. "Queste differenze di rischiosità territoriale fanno sì che i prezzi della Rc auto non possono essere uguali, altrimenti si realizzerebbe un'ingiustizia - osserva l'Ania - poiché le comunità di cittadini meno rischiose sarebbero costrette a sussidiare le comunità più rischiose".

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