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Ivass introduce flessibilità nelle polizze vita

L'Istituto ha presentato la revisione regolamentare in materia di gestione separata

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L’Ivass vuole dare una spinta propulsiva ai prodotti vita tradizionali. E aprirsi al dialogo con l’opinione pubblica. Nel corso di un incontro con la stampa, il 15 novembre a Roma, infatti, l’Istituto di vigilanza ha annunciato la messa in pubblica consultazione, per tutti gli stakeholder (imprese, distributori, associazioni di categoria, professionisti, singoli individui), della revisione regolamentare in materia di gestione separata (Reg. 38/2011 e collegati Reg. 14/2008 e 22/2008) cui sono collegate le tradizionali polizze vita rivalutabili. Un mercato da sempre importante nel nostro Paese, e che rappresenta il cuore dell’offerta assicurativa italiana. In particolare, gli attivi delle gestioni separate costituiscono, in media, oltre l’80% (circa 500 miliardi di euro) degli attivi del patrimonio delle compagnie vita. Tuttavia, la prolungata fase di tassi di interesse bassi e i cambiamenti significativi delle regole prudenziali rischiano di penalizzare un prodotto molto apprezzato dagli assicurati: i dati al 1° trimestre 2017 confermano, infatti, una flessione del 22% delle polizze vita garantite (anno su anno), a fronte di un incremento di quelle non garantite dell’8%. Partendo da questa evidenza, ha spiegato il presidente dell'Ivass, Salvatore Rossi, l’Istituto si è unito in uno sforzo corale, avendo come fine ultimo l’interesse degli assicurati, i quali apprezzano particolarmente questo tipo di prodotti, vista la garanzia e la stabilità dei rendimenti offerti in un orizzonte di lungo periodo. “Queste polizze – ha sottolineato – iniziano a perdere terreno perchè non sono più convenienti per le compagnie ed è un peccato che questo mercato si vada asciugando”. Con l’intento di evitare che il prodotto si spenga lentamente, a beneficio delle polizze di ramo III, dove il rischio è a carico degli assicurati, il Regolatore ha operato per ammodernare le regole sulle gestioni separate, elaborate alla fine degli anni ‘80, e che, imponendo rigidità gestionali alle compagnie, penalizzano di fatto la commercializzazione di un prodotto che, invece, va tutelato nell’interesse dell’assicurato.

UNA NUOVA MODALITÀ DI CALCOLO

Nello specifico, ha spiegato Martina Bignami, capo del servizio normativa e politiche di vigilanza Ivass, le rigidità sono quelle che riguardano le modalità di calcolo del rendimento della gestione separata, imponendo l’immediato inserimento di utili e perdite, realizzati sugli attivi all’interno del rendimento di periodo, per la sua ridistribuzione all’assicurato nello stesso periodo. In pratica, questa impostazione normativa vincolava la compagnia al riconoscimento immediato del rendimento, spingendola a mantenere le plusvalenze. Viceversa, la modifica proposta da Ivass dà la facoltà alle imprese assicurative, nel caso dei nuovi contratti, di accantonare le plusvalenze nette, realizzate sugli attivi ricompresi nella gestione separata, in una riserva matematica, denominata fondo utili: una sorta di cascina dove mettere del fieno da poter ridistribuire all’assicurato con gradualità, in un arco massimo di otto anni. Di fatto, si introduce un doppio regime di calcolo del rendimento. Oltre a questo, poi, si consente, per tutti i prodotti con garanzia di rendimento, una più efficiente gestione delle strategie di copertura dei rischi, riconoscendone durata e redditività di medio-lungo termine anziché di breve. In pratica, le imprese che lo vorranno potranno, anche per i contratti preesistenti alla modifica delle regole, utilizzare nuove modalità di registrazione dei proventi netti ricavati dalle operazioni su strumenti derivati quotati, sospendendo le registrazioni fatte nel corso dell’anno per poi riconoscerle all’assicurato in base alla discrezionalità della compagnia o in coincidenza con la sospensione di queste operazioni. Con le nuove regole, dunque, si garantisce l’orizzonte di copertura del derivato, e si evita l’impatto immediato del roll over.

RESTA L’IMPIANTO GENERALE DELLA NORMA

In linea generale, le modifiche danno più flessibilità alle imprese per consentire, anche in futuro, l’appetibilità di un prodotto con garanzia di restituzione del capitale investito. Inoltre, viene preservato il disegno regolamentare sulle gestioni separate e le caratteristiche delle polizze vita rivalutabili, introducendo però la facoltà di utilizzare nuove modalità di calcolo del rendimento della gestione separata. Fermo restando, però, ha sottolineato Bignami, che le compagnie" non possono modificare né il rendimento minimo garantito della polizza vita, né la percentuale di retrocessione all’assicurato del rendimento della gestione separata". Entrambi fissati nelle condizioni contrattuali.

I NUOVI PRESIDI A TUTELA DELL’UTENTE

Naturalmente, in linea con l’obiettivo dell’Ivass di tutela dell’assicurato, l’esercizio delle nuove facoltà è accompagnato da alcuni adempimenti, che mirano alla costruzione di specifici presidi in termini di tracciabilità dei nuovi calcoli, di verifiche aggiuntive della società di revisione, di formalizzazione amministrativa interna della scelta della compagnia di avvalersi delle nuove facoltà, di coinvolgimento dei vertici aziendali, di verifiche e monitoraggio da parte dell'Ivass, di preventiva informativa agli assicurati delle nuove possibilità di contabilizzazione dei proventi netti degli strumenti derivati.

BENEFICI PER IMPRESE E ASSICURATI

La consultazione pubblica durerà 30 giorni, termine entro cui potranno essere forniti commenti alle norme in consultazione. Con queste modifiche, ha confermato Rossi, le imprese assicurative" hanno un’opzione in più che gli consente una maggiore flessibilità gestionale e la possibilità di dare valore ai prodotti vita". Parallelamente, l’assicurato non vede alcuna riduzione delle sue tutele, ma anzi vede preservato un prodotto che resta robusto, tracciabile, trasparente, e per questo molto apprezzato. Lo spirito di questo lavoro, ha concluso il presidente dell'Ivass, è stato quello di ammodernare, mantenendo sempre l’equilibrio fra la tutela dell’assicurato e la garanzia della discrezionalità dell’impresa. Uno sforzo che l’Istituto si auspica venga accolto con favore e nella giusta ottica dal mercato e dal consumatore.

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