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Confartigianato alla prova del welfare

L’associazione lancia una serie di proposte in materia di benefit aziendali

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Si è chiusa oggi l’iniziativa Per un nuovo welfare: da costo a risorsa per lo sviluppo, promossa da Confartigianato a Milano, negli spazi della Fondazione Cariplo. Una due giorni per confrontarsi sul grande tema del welfare (aziendale, ma non solo) e per presentare al pubblico una serie di proposte che Confartigianato ha voluto pensare per i suoi associati.
Punto di partenza dell’iniziativa è il presupposto che il welfare, come ha affermato il presidente Giorgio Merletti, rappresenta “un’opportunità per il Paese, un motore di crescita sociale e sviluppo economico”. Detto ciò, la strada da percorrere resta ancora lunga. Come riportato da Andrea Rapaccini, presidente di Mbs Consulting, l’intero sistema in Italia vale oggi più di 660 miliardi di euro: di questi, ben 109,3 miliardi (il 16,4% del totale e il 6,5% del Pil) sono direttamente a carico delle famiglie italiane, attraverso spese out of  thepocket che risultano del tutto escluse dal sistema di intermediazione e consulenza professionale. Inutile dire che l’efficienza non fa parte di questo mercato: un utilizzo più attento e oculato delle risorse potrebbe consentire di limitare gli sprechi e di liberare fondi utili per finanziare altri settori.
La proposta di Confartigianato va proprio in questa direzione. La rappresentanza ha infatti presentato ufficialmente il progetto Piano Sociale, insieme di proposte di welfare che gli associati potranno adottare all’interno delle proprie imprese. Tre gli ambiti di intervento: welfare aziendale in senso stretto, con la possibilità di acquisire, grazie alla collaborazione con TreCuori Società Benefit, beni e servizi che possano migliorare la qualità della vita dei dipendenti; assistenza sanitaria in partnership con la start up VisitamiApp; e assistenza domiciliare alle famiglie. La fase sperimentale progetto è partita lo scorso settembre, attirando il vivo interesse delle aziende associate: oltre 100 quelle che hanno già aderito al piano, mentre si prevede che altre 500 possano realizzarli il prossimo anno.

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