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Rimini, truffa in extra-lusso

Rinvio a giudizio per 19 persone indagate per una serie di falsi incidenti con auto di pregio

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Se bisogna fare una cosa, tanto vale farla bene. È quello che deve aver pensato un gruppo di persone, in gran parte riminesi, finite al centro di un’indagine per truffa ai danni di diverse compagnie assicurative. Perché il modus operandi è lo stesso di sempre, un meccanismo oliato e ben noto per gli addetti ai lavori: un incidente falso e una richiesta di indennizzo stesa a tavolino, spesso redatta con l’ausilio di medici e carrozzieri compiacenti.
A cambiare era soltanto il mezzo utilizzato: non la classica utilitaria, ma auto di gran lusso come Ferrari, Porsche, Audi, Bmw e Chrysler. Vetture dall’elevato valore economico, per cui la richiesta di indennizzo poteva schizzare alle stelle: per una Ferrari incidentata la domanda di risarcimento poteva aggirarsi attorno agli 80 mila euro, per una Porsche si arrivava a circa 30 mila euro. 
A insospettire le compagnie, fra cui figurano società come UnipolSai, Hdi Assicurazioni e Genertel, erano state le troppe similitudini che ricorrevano nelle denunce di sinistro: stessa dinamica, stessi veicoli e, soprattutto, stessi protagonisti. Da qui sono partite le indagini, affidate a un gruppo di investigatori che ha raccolto prove sufficienti a mettere in dubbio la veridicità degli incidenti.
Ieri, nel tribunale di Rimini, l’udienza preliminare si è conclusa con il rinvio a giudizio di 19 persone. Le compagnie coinvolte figureranno nel processo come parte offesa.

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