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Direct Line, è ancora braccio di ferro coi sindacati

Le OoSS hanno proclamato un nuovo sciopero, fissato per le giornate del 9 e 10 settembre

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Resta ancora avvolto dall’incertezza il destino dei lavoratori Direct Line che l’azienda (che ora fa capo al gruppo Mapfre) ha dichiarato in esubero. A ormai quattro settimane dall’inizio della mobilitazione, i lavori dell’azienda si sono riuniti ieri ancora in assemblea, e hanno votato ulteriori mobilitazioni.
Dopo la rottura del tavolo da parte dell’azienda lunedì 8 agosto. Secondo i sindacati Fisac-Cgil, Fna, First Cisl e Uilca, ci sarebbe stata una “mancanza di serietà della dirigenza italiana e spagnola di Direct Line e del gruppo Mapfre, che si sono sottratte alle proprie responsabilità, abbandonando l’azienda, per due settimane consecutive, in un momento di gravissima crisi quasi fosse una nave che affonda. È irresponsabile l’atteggiamento dell’azienda – hanno affermato le OoSs in un comunicato congiunto diramato nelle scorse settimane – che, anche in una situazione di massima gravità, con il proprio comportamento impedisce di fatto che questa vertenza possa concludersi riducendo gli impatti per il personale coinvolto, spianando quindi la strada ai licenziamenti”.
I sindacati lamentano il fatto che sia stato “proposto unilateralmente un piano di incentivi all’esodo, in tempi strettissimi e senza garantire alcuna trasparenza”, sebbene “solo alcune domande di adesione al piano hanno ricevuto riscontro, anche di personale dichiarato in esubero”, mentre “tantissime richieste di informazioni rimangono senza alcuna risposta”. I tempi indicati per l’adesione al piano sono stati fissati da Direct Line con il termine del 15 settembre.
Ora, in un nuovo comunicato congiunto, le Rsa di Fisac-Cgil, Fna, First Cisl e Uilca hanno annunciato un nuovo sciopero che si terrà il 9 settembre (data di incontro in Ania delle segreterie nazionali e l’azienda), e il giorno successivo, e che coinvolgerà il personale turnista. “Ancora una volta ci troviamo costretti a sottolineare ulteriormente il comportamento irrispettoso, irresponsabile e poco trasparente dell’azienda – scrivono i sindacati – anche in questa fase di incentivo volontario all’esodo, poiché riceviamo diverse segnalazioni di colleghe e colleghi a cui mancano ancora risposte in merito a calcoli di buona uscita e modalità di gestione delle specifiche situazioni, come di colloqui con capo del personale talvolta inconcludenti, talvolta inopportuni e mai risolutivi delle richieste dei colleghi”.
Le OsSs denunciano quella che definiscono “l’ennesima scorrettezza di alcuni responsabili che intervengono impropriamente sulla libera scelta di adesione all’esodo proponendo, per altro solo verbalmente, improbabili ricollocazioni in azienda e generando quindi ancora più sconcerto”.

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