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Maximulta inflitta a Cattolica, conferma anche del Tar

La sanzione, da due milioni di euro, era stata comminata dall'Agcm per pratica commerciale ritenuta aggressiva

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Il Tar del Lazio ha confermato la maxisanzione da due milioni di euro comminata dall’Antitrust a Cattolica Assicurazioni. Il contenzioso era sorto lo scorso ottobre quando l’Agcm aveva sanzionato la società contestandole una pratica commerciale considerata aggressiva: questa consisteva nell’inoltro a diversi consumatori, al fine di recuperare crediti, di atti di citazione in giudizio senza il rispetto del foro territoriale competente, generando anche il convincimento che fosse preferibile pagare un importo richiesto anziché esporsi a un contenzioso giudiziario. La compagnia si era rivolta Tar ma il tribunale ha respinto il ricorso.

Ciò perché, si rimarca nella sentenza, “tramite la pratica contestata, il consumatore sarebbe stato indotto a saldare l’asserito debito anche se convinto di non averlo mai contratto o quanto meno di averlo contratto per un importo inferiore e ciò per non intraprendere un contenzioso dinanzi a un giudice diverso da quello di residenza, con la conseguenza di un’induzione psicologica del consumatore a recedere dalla propria posizione perché, nel bilanciamento dei relativi oneri, il saldare la somma che gli si imputava a debito sarebbe stato comunque economicamente più conveniente che difendersi in giudizio presso tribunali lontani”

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