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Appalti, intesa Anac-Bankitalia-Ivass-Agcm sulle polizze fideiussorie contraffatte

Il confronto tra le autorità dovrà individuare gli strumenti per la prevenzione e il contrasto delle frodi

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Lo scorso 2 febbraio, e poi nuovamente il 12 febbraio, l’Ivass ha segnalato alcuni casi di polizze fideiussorie false intestate alla polacca Tuir Warta, compagnia che ha ribadito a più riprese di non operare in Italia nel settore cauzioni, e che ora ha revocato la propria abilitazione in Italia in tale ramo. È solo l’ultimo caso di un più ampio fenomeno che vede presentare garanzie fidejussorie false rilasciate da intermediari non autorizzati.
Ora, per affrontare le criticità oggi presenti nel mercato del rilascio delle garanzie fidejussorie nel settore pubblico, con particolare riguardo a quelle connesse alla partecipazione alle gare di appalto, e in seguito delle numerose segnalazioni pervenute da molte stazioni appaltanti, è stato istituito tavolo tecnico costituito da Autorità nazionale anticorruzione, Banca d'Italia, Ivass e Acgm.
Il confronto tra le autorità dovrà individuare “gli strumenti più idonei per la prevenzione e il contrasto delle frodi, che si manifestano attraverso il rilascio di garanzie da parte di soggetti non autorizzati, quali ad esempio i confidi minori, nonché intermediari assicurativi che offrono prodotti contraffatti di imprese estere che, anche se presenti in Italia, non operano nel ramo cauzioni”, proprio come nel caso della compagnia polacca Tuir Warta. Tra i possibili strumenti, ipotizza l’Anac, “si valuterà la possibilità di elaborare linee guida da destinare alle stazioni appaltanti, agli operatori economici e ai fideiussori, considerati come mezzi per favorire la selezione, da parte dei concorrenti alle gare, di imprese finanziarie idonee al rilascio delle suddette fidejussioni”.

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ivass, agcm,
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