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Bancassurance, più educazione finanziaria ai clienti

Secondo il segretario generale di Ivass, è necessaria una maggiore conoscenza di prodotti e servizi offerti

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Oltre il 60% della produzione del ramo vita è collocata attraverso sportelli bancari e postali. I dati di mercato, che da tempo registrano le ottime performance di raccolta provenienti dalla vendita di questi prodotti, mostrano quanto sia diventato sempre più incisivo il peso del canale bancassicurativo. Canale che, negli ultimi anni, ha iniziato a vendere sempre di più anche prodotti danni: al momento il suo peso è pari al 4% del mercato. Ma occorre fare attenzione a chi e a come si vende: “è necessaria una maggiore conoscenza delle caratteristiche di prodotti e servizi offerti, accanto a un’elevata attenzione da parte dei venditori alle esigenze della clientela”. Ad affermarlo è Corrado Baldinelli, segretario generale dell’Ivass, nella sua relazione nel corso del Forum Bancassicurazione 2015, svoltosi ieri a Roma. Secondo Baldinelli, lo sviluppo dell’attività di bancassurance richiede che banche e compagnie investano nell’educazione finanziaria della clientela.. “Un’efficace protezione degli utenti dei servizi bancari e assicurativi – ha osservato – richiede che, oltre alla trasparenza delle informazioni e alla correttezza dei comportamenti degli operatori, sia verificato dalle Autorità di controllo se i prodotti e i servizi offerti sono appropriati e se il loro prezzo è fair”.
Per l’Ivass, livelli dei prezzi che non rispecchiano la natura economica delle attività e dei processi sottostanti o che non sono coerenti con la qualità del prodotto o del servizio reso alla clientela, “oltre a penalizzare i consumatori, possono esporre assicurazioni e banche a rischi reputazionali con connessi riverberi di carattere economico”.  Per evitare ciò, è opportuno che le imprese di assicurazione, senza affidarsi passivamente alla rete di vendita della banca, “si interroghino sui caricamenti applicati in sede di distribuzione delle polizze, tenendo conto dell’effettivo contenuto economico dell’attività svolta e della qualità del servizio effettivamente reso”.
Baldinelli ha sottolineato come permangano “in taluni operatori” aspetti problematici nell’offerta delle polizze legate ai prodotti di credito (Ppi): contratti assicurativi caratterizzati da “esclusioni, limitazioni e carenze che riducono la portata delle garanzie”, da “modalità di offerta non sempre improntate a canoni di trasparenza e correttezza” e da “costi in diversi casi eccessivi e poco giustificati”.  Il segretario generale dell’Ivass ha ricordato la lettera al mercato inviata su questo tema dall’Autorità per richiamare “profili critici che emergono nell’attività di talune compagnie, relativamente al disegno dei prodotti; al mancato o tardivo rimborso dei premi non goduti in caso di estinzione anticipata del finanziamento; alla carente verifica ex ante dei requisiti di assicurabilità che può determinare il pagamento da parte del cliente di premi senza una corrispondente copertura”.
L’Ivass, in quella missiva, ha osservato che i soggetti collocatori non sempre svolgono le verifiche di adeguatezza in fase precontrattuale, con la conseguenza che talora le polizze sono vendute a soggetti non assicurabili in quanto privi dei requisiti previsti dalle condizioni per beneficiare della copertura venduta. “I profili di inassicurabilità non sempre sono eccepiti dall’impresa assicurativa in fase assuntiva, ma solo al momento del sinistro, dando luogo al rifiuto della prestazione”.

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