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Geronzi: Verrà il momento in cui parlerò della mia vicenda sine ira ac studio""

Il banchiere e assicuratore nell'occhio del ciclone" smentisce le voci di un suo disegno per fondere Generali e Mediobanca"

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In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Cesare Geronzi, presidente della Fondazione Generali, ha parlato delle vicende che hanno portato alle sue dimissioni. «Apprezzo questa grande, storica compagnia e coloro - a cominciare dai manager di vertice - che vi lavorano – ha detto Geronzi - Verrà, comunque, il momento in cui parlerò della mia vicenda sine ira ac studio e non è detto che questo tempo sia molto lontano».
 
Geronzi ha anche smentito le voci che parlavano di un suo disegno per fondere Mediobanca e Generali, che secondo molti avrebbe portato alla rottura: «Fanfaluche. Timori inconsistenti. Mai pensato a una operazione siffatta». Geronzi ha poi parlato della sua condanna in primo grado nel processo Parmalat: «un'ingiustizia molto grave. Tenga conto che non sono stato ritenuto degno di un solo interrogatorio. Anche quando mi sono presentato, in seguito alla decisione del tribunale di sospendermi, nè il gup nè il pm mi hanno rivolto una sola domanda. Tutto è durato sette minuti: il tempo di una semplice dichiarazione».  Il banchiere ha anche lanciato un allarme: «È una vicenda significativa che oggettivamente incita i banchieri, soprattutto in tempi di crisi, a non finanziare le imprese che possono avere qualche problema per il rischio di essere ritenuti corresponsabili di bancarotta, nelle sue diverse forme». Per concludere, Geronzi ha rilanciato sul fronte Cirio: «La verità vera alla fine si affermerà. Confido che in appello le sentenze che mi riguardano saranno ribaltate. Dedicherò a tal fine un impegno incessante. Sarà il mio assillo quotidiano».

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