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Welfare integrato, i vantaggi della dimensione collettiva

Da Assoprevidenza il richiamo alla solidarietà per ridistribuire i costi e far fronte a rischi maggiori

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Welfare integrato: sarà questo il modello del futuro? Le ultime evoluzioni legislative, in particolare riguardanti la riforma del sistema pensionistico e del mercato del lavoro, sembrano andare in questa direzione. La Giornata Nazionale della Previdenza, organizzata in questi giorni a Milano, è stata l'occasione per fare il punto della situazione e avviare una riflessione sulla necessità di introdurre opportune modifiche all'attuale modello di welfare italiano, al fine di superare le rigide separazioni operative e normative esistenti tra i diversi comparti, in primis tra previdenza e assistenza sanitaria complementare.
A tale riguardo, nel corso del seminario Welfare integrato e dimensione collettiva: opportunità economiche e sociali", Assoprevidenza - l'Associazione italiana per la previdenza e l'assistenza complementare - ha richiamato l'attenzione sui vantaggi di un sistema integrato fondato sulla dimensione collettiva, sia in riferimento alle migliori coperture realizzabili per i singoli, sia in merito all'impatto sul territorio.
"La dimensione collettiva consente - ha rilevato Sergio Corbello, presidente di Assoprevidenza,- tramite il ricorso alla solidarietà, una migliore e più efficiente organizzazione sia sotto il profilo economico sia con riferimento alla definizione di un progetto di copertura maggiormente tagliato sui fabbisogni dei destinatari".
Proprio l'elemento della solidarietà rende possibile una redistribuzione dei costi fra persone con profili di rischio differente che permette di fronteggiare rischi che non sarebbero assumibili a livello individuale per motivi di salute del singolo o economici.
"La sfida - ha proseguito Corbello - è, quindi, di individuare le modalità più idonee per adattare il concetto di solidarietà a nuovi modelli previdenziali, nei quali non può comunque venir meno il principio di responsabilità del singolo".
Dall'incontro è emersa la necessità di individuare soluzioni tecniche in grado di conseguire il corretto equilibrio fra i bisogni "sociali" e i criteri di economicità e di efficienza. In questo contesto il dialogo sociale e la negoziazione collettiva giocano un ruolo di fondamentale importanza: il riferimento in particolare è alle opportunità offerte dalla gestione paritetica, che consente di realizzare un efficace mediazione fra le istanze sociali e i vincoli di mercato, in virtù dell'approfondita conoscenza delle parti sociali delle istanze dei lavoratori e dei vincoli economici delle imprese.

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