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Processo Bnl-Unipol, tutti assolti per il reato di aggiotaggio

Condannati Consorte e Sacchetti per ostacolo alla vigilanza e insider trading

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L'atteso verdetto del processo d'appello inerente la tentata scalata a Bnl da parte di Unipol è arrivato. I giudici della seconda sezione della Corte milanese hanno assolto tutti gli imputati dal reato di aggiotaggio perché il fatto non sussiste". Confermate solo le imputazioni di ostacolo alla vigilanza e insider trading con le condanne a un anno e sette mesi per Giovanni Consorte - ex presidente del colosso assicurativo bolognese - e a un anno e sei mesi per il suo ex braccio destro, Ivano Sacchetti. 

Assolti dunque l'ex governatore di Bankitalia Antonio Fazio, per cui l'accusa aveva chiesto la condanna a tre anni e sei mesi, e altri dieci imputati, tra cui l'editore Francesco Gaetano Caltagirone; Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol; l'europarlamentare Pdl Vito Bonsignore; gli immobiliaristi Danilo Coppola, Stefano Ricucci e Giuseppe Statuto; Ettore e Iberio Lonati, Bruno Leoni e Emilio Gnutti. 

Per quanto riguarda le sanzioni pecuniarie, quella comminata a Unipol è stata ridotta a 420 mila euro, mentre i giudici hanno anche revocato la provvisionale che in primo grado aveva condannato alcuni degli imputati a risarcire Bbva con 15 milioni di euro.
"L'Italia ha perso una banca", è stato uno dei lapidari commenti rilasciati da alcuni legali dopo la sentenza sostenendo che "senza l'intervento dei Pm le cose sarebbe andate diversamente per Bnl". Insomma, dopo sette anni, "viene riconosciuta la leicità dell'operazione Bnl da parte di Unipol" sottolinea lo staff di Consorte.

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