Network assicuratori Pd, no a un nuovo ente anti-frode
Lettera aperta al ministro Passera per chiedere l'attuazione delle norme già previste dalla legge anziché creare un'ulteriore struttura burocratica
12/09/2012
Una nuova agenzia antifrode, gli assicuratori del network del partito democratico, proprio non la vogliono. Ovviamente non perché non ci sia bisogno di contrastare con sempre maggiore efficacia il fenomeno delle truffe in ambito Rc auto, ma piuttosto perché - sostengono in una lettera aperta al Ministro Corrado Passera - un ente preposto a questo compito c'è già. Non serve, scrivono, un'ulteriore "sovrastruttura che controlli quello che i controllori non riescono a controllare" ma occorre "far funzionare" gli organi che sono già stati creati per assolvere a questa funzione e metterli nelle condizioni di svolgere al meglio la loro azione.
"Abbiamo salutato con soddisfazione la scelta fatta dal governo di non creare un nuovo ente inutile" sottolinea il network che conclude augurandosi che non si tratti dell'ennesimo caso in cui alla fine a prevalere "sia la logica della creazione di nuovi posti (e costi) per appagare quella burocrazia che la legge in questione vorrebbe ridurre".
La perorazione degli assicuratori Pd nasce dall'assicurazione del Ministro per lo sviluppo economico del governo Monti per un impegno per la creazione di un ente anti-frode. "Vogliamo credere - si legge nella lettera - che si tratti della sintesi giornalistica di una sua dichiarazione di impegno ad accelerare i regolamenti attuativi non ancora emanati della legge n. 27 sulle liberalizzazioni approvata dal Parlamento solo cinque mesi or sono". Sul tema, il decreto contiene infatti ben quattro articoli sui sei dedicati e prevede espressamente che il contrasto alle frodi possa essere realizzato con l'ottimizzazione delle "risorse strumentali e finanziarie esistenti a legislazione vigente", mettendo in campo una normativa stringente nel merito e nella tempistica.
"Abbiamo salutato con soddisfazione la scelta fatta dal governo di non creare un nuovo ente inutile" sottolinea il network che conclude augurandosi che non si tratti dell'ennesimo caso in cui alla fine a prevalere "sia la logica della creazione di nuovi posti (e costi) per appagare quella burocrazia che la legge in questione vorrebbe ridurre".
© RIPRODUZIONE RISERVATA
