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Dall’Isvap la mappa dei sinistri legati a fenomeni criminosi

L’indagine mostra anche per il 2011 un impatto più rilevante nelle regioni del centro-sud e nelle isole

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Il Meridione e le isole si confermano anche per il 2011 le aree dove i casi di sinistri riconducibili a eventi criminosi a danno delle imprese di assicurazione sono più frequenti. L'Isvap ha reso noti i dati trasmessi dalle imprese proprio allo scopo di valutare la portata e gli effetti del fenomeno nel comparto assicurativo. Le informazioni riguardano il portafoglio diretto italiano dei rami Responsabilità civile autoveicoli terrestri, Corpi di veicoli terrestri, Incendio ed elementi naturali e Altri danni ai beni. Per ogni ambito sono state elaborate le tavole statistiche che riportano la distribuzione regionale e provinciale dei sinistri.

Nel ramo Rc autoveicoli terrestri si registra una lieve riduzione rispetto all'anno precedente. Infatti, i sinistri ricollegabili a reati sono stati 54.502, con un'incidenza del 2,04% sulla globalità dei sinistri del ramo, per un importo di 281,9 milioni di euro, pari al 2,42% dell'ammontare complessivo dei risarcimenti e all'1,59% dei premi del ramo.
L'analisi a livello territoriale evidenzia un impatto più marcato del fenomeno in alcune aree dell'Italia meridionale e insulare. In Campania, ad esempio, si osserva che il 7,32% dei sinistri e l'8,91% degli importi dei risarcimenti sono riconducibili a fenomeni criminosi a danno delle imprese, in Puglia il 6,17% dei sinistri e il 6,08% degli importi, in Calabria il 4,52% dei sinistri ed il 6,16% dei risarcimenti, in Sicilia il 2,82% dei sinistri e il 4,03% degli importi dei risarcimenti e in Basilicata il 2,85% dei sinistri ed il 3,26% degli importi dei risarcimenti.

Per quanto riguarda il ramo Corpi di veicoli terrestri (che comprende la copertura di ogni danno subito dai veicoli terrestri, esclusi quelli ferroviari), i sinistri implicati in episodi criminosi a danno delle imprese sono stati 4.275 con un'incidenza dello 0,37% sul numero globale dei sinistri del ramo, per un importo di 30,9 milioni di euro che rappresenta l'1,74% del valore dei risarcimenti e l'1,08% dei premi del ramo in esame.
I tassi di incidenza più elevati si registrano in alcune regioni dell'Italia centrale, meridionale e insulare: in Puglia con il 2,31% dei sinistri e il 7,72% dei risarcimenti, in Campania con l'1,89% dei sinistri e il 3,91% degli importi dei risarcimenti, nel Molise con lo 0,70% dei sinistri e il 4,88% dei risarcimenti, in Sicilia con lo 0,72% dei sinistri e il 2,14% degli importi, nel Lazio con lo 0,52% dei sinistri e il 2,11% degli importi e in Calabria con lo 0,40% dei sinistri ed il 3,15% degli importi.

Il ramo Incendio ed elementi naturali include la copertura di ogni danno subito dai beni (eccetto quelli compresi nei rami Corpi di veicoli terrestri, ferroviari, aerei, marittimi lacustri e fluviali e merci trasportate) causato da: incendio, esplosione, tempesta, elementi naturali diversi dalla tempesta, energia nucleare e cedimento del terreno.
Nel 2011 i sinistri riconducibili a reati a danno delle imprese in tale ramo sono stati 1.819, con un'incidenza dello 0,76% sulla globalità dei sinistri del ramo, per un importo di 25 milioni di euro, che rappresenta l'1,93% dell'ammontare complessivo dei risarcimenti e l'1,08% dei premi del ramo. In questo ambito l'impatto dei sinistri a carattere criminoso è più accentuato in alcune regioni dell'Italia meridionale e insulare (Campania, Calabria, Puglia, Molise, Sicilia e Sardegna).

Infine il ramo denominato Altri danni ai beni (ovvero ogni danno causato dalla grandine o dal gelo, nonché da qualsiasi altro evento, quale il furto, diverso da quelli compresi al ramo Incendio ed elementi naturali) segnala 3.097 sinistri criminosi" con un'incidenza dello 0,42% sul numero totale dei sinistri del ramo, per un importo pari a 16,1 milioni di euro, che costituisce lo 0,95% dell'ammontare complessivo dei risarcimenti e lo 0,61% dei premi del ramo. In questo caso le regioni più colpite sono Campania, Liguria, Emilia-Romagna, Puglia e Sicilia.

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