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Outlook assicurazioni italiane, ancora un calo del 5% nel Vita per il 2012

Accenture prevede anche per l'anno in corso una contrazione della raccolta premi

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Continua il calo della raccolta premi anche nel 2012, limitatamente al Ramo Vita. Il trend sarà negativo per un -5% rispetto al 2011, mentre il Ramo Danni rimarrà sostanzialmente stabile sui livelli dell'anno scorso, cioè intorno ai 36 miliardi di euro. Questa la prima evidenza dei dati raccolti e diffusi da Accenture, oggi durante l'annuale appuntamento del settore, l'Insurance Day organizzato con il Milano Finanza.

La redditività del settore assicurativo, rileva Accenture, è sceso di colpo negli ultimi due anni, dopo aver fatto segnare un Roe, (return on equity) nel 2009 al +8,5%. Nel biennio 2010-2011 l'indicatore di settore è crollato a -1,4% e -7,2%. Il calo della redditività del settore Vita è stato talmente profondo che la progressione del Danni nel 2011 non è riuscita a compensare. Ma negli ultimi mesi i profitti del comparto hanno continuato a crescere, allineandosi ai livelli della media europea.

Nello studio di Accenture, comunque, sono esaltati i fattori che fanno propendere per una visione positiva: oltre appunto al recupero del Ramo Danni dopo anni di flessione, il comparto Vita evidenzia prodotti unit e index linked in ripresa, pur persistendo la sofferenza dovuta alla frenata della distribuzione attraverso le banche. 

L'operato del governo ha aiutato anche la resistenza delle compagnie. Il riferimento è a quei decreti anticrisi che hanno sterilizzato in parte l'effetto delle minusvalenze dei titoli di Stato italiani (soprattutto Btp), nel portafoglio delle imprese: questo ha portato a una stabilità insperata per un comparto che si nutre" di crediti sovrani. Nonostante infatti siano 200 i miliardi in titoli di Stato italiani detenuti dalle compagnie, il margine di solvibilità è circa il doppio richiesto dal regolatore. Il plauso di Accenture, poi, lo merita la riforma Fornero della previdenza, che potrebbe configurarsi come un volano per la ripresa del Vita. Da tanto tempo invece si attende uno sviluppo deciso e concreto del Non Auto: arriverà con il calo dei prezzi dei contratti di responsabilità civile? 

Il vero scatto per le compagnie potrà però arrivare dallo sviluppo delle tecnologie digitali: o almeno dalla presa d'atto dello loro esistenza. Si tratta di instillare il germe di una rivoluzione culturale. La quotidianità è invasa dalla nuova realtà digitale e le imprese stentano a guardare oltre il quartiere delle proprie agenzie. "I social network come Facebook e Twitter, che sommati rappresentano il secondo Paese al mondo per popolazione - ha sottolineato Daniele Presutti, Insurance lead per Italia, Grecia e mercati emergenti di Accenture -, consentono di invertire il processo di creazione dei prodotti assicurativi, poiché una polizza potrebbe essere creata rispondendo alle necessità che emergono direttamente dalla rete, rilevate grazie all'ascolto delle informazioni veicolate dai social network".

Le compagnie sono pronte per prodotti on demand? Potrà esistere un'assicurazione dal basso, che si forma in rete, con clausole condivise, laikate o retwittate? In un certo senso sì, secondo Accenture: almeno una persona su cinque cerca su internet le migliori offerte di mercato o leggono i commenti e i "mi piace" sui social network. Su un dispositivo mobile la cosa è ancora più evidente: l'Italia è il primo Paese in Europa per mobility. L'acquisto però, alla fine, passa dal canale tradizionale.

Due dati su tutti per capire la penetrazione che i social network hanno avuto in questi anni: gli italiani passano 11,5 ore a settimana davanti alla tv, contro 14,2 ore trascorse navigando su internet. Ma forse il dato più sorprendente è quello relativo alla mobilità: nel 2013 gli accessi alla rete da dispositivi mobili, saranno superiori a quelli da pc. Considerato che gli smartphone e i tablet sono nati da pochissimi anni (soprattutto il tablet più famoso, quello con la mela, è del gennaio 2010), occorrerà rivoluzionare i processi di consumo. E in fretta. 

Venendo ai numeri reali che riguardano le vendite del mercato assicurativo online, le cifre si ridimensionano, ma lasciano aperte le porte alla crescita. Nel 2008 la quota del Danni raccolta tramite telefono o internet era del 2,7% (un miliardo su i 37,4 complessivi). L'anno scorso, invece, la cifra è salita al 3,9% su 36,4 miliardi. I numeri sono in controtendenza rispetto alla contrazione del comparto di questi ultimi due anni. Francia, Germania e Regno Unito vantano un tasso di penetrazione delle compagnie dirette pari al 20%: eppure la strada è aperta anche in Italia, poiché il Belpaese conta 9 milioni di device mobili, piazzandosi al primo posto per diffusione in Europa.




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