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Unipol-sindacati, trattative interrotte sull'accordo di fusione

La decisione comunicata dall'azienda con una missiva alle Ooss. Masi (Uilca): gesto senza precedenti

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Dopo l'interruzione della trattativa tra UnipolSai e le rappresentanze sindacali dell'impresa (Fisac Cgil, Fiba Cisl, Uilca, Fna e Snfia) resta in sospeso la questione della verifica dell'accordo di fusione. "Dopo oltre due mesi di difficilissimo confronto, contraddistinto da faticosi passi avanti e repentine chiusure aziendali - scrivono le organizzazioni sindacali, in un comunicato congiunto - abbiamo incontrato l'impresa nella giornata del 9 dicembre a Bologna per quella che poteva essere la fase conclusiva della trattativa relativa alla verifica dell'accordo di fusione. A fronte della disponibilità di tutte le organizzazioni sindacali a proseguire a oltranza la trattativa nel merito per raggiungere un accordo, l'azienda - spiega la nota - ha abbandonato il tavolo, con modalità assolutamente irrituali, consegnandoci una lettera in cui giudica concluso il confronto e si ritiene libera di assumere le iniziative del caso".

Forte il disappunto del segretario generale della Uilca, Massimo Masi (nella foto) secondo il quale "la rottura delle trattative da parte di Unipolsai non ha precedenti analoghi nei cinquanta anni di storia di Unipol. Dopo una faticosa mediazione - ricorda - i sindacati avevano ottenuto la stesura di un verbale che confermava la 'volontà politica' del gruppo di applicare il contratto nazionale di settore indipendentemente dalla decisione di uscire dall'Ania. Ma è stato chiesto di sottoscriverlo soltanto in fase di chiusura del rinnovo dell'accordo di fusione - prosegue Masi - e la richiesta sindacale di proroga di un anno della possibilità di accedere al Fondo di solidarietà, con il conseguente allargamento della platea che avrebbe consentito di risolvere il problema dei circa 300 colleghi che non avevano ancora aderito al Fondo, non è stata accolta". La decisione presa, da UnipolSai, di interrompere le trattative, spiega Masi, "è un atteggiamento irresponsabile che apre problemi complicati nel settore sia per il rinnovo del contratto nazionale del settore assicurativo che per le prossime richieste, in arrivo da Allianz, circa l'attivazione del Fondo esuberi".

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