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Incidente al bus in Irpinia, Aneis all'attacco sui massimali

Luigi Cipriano accusa le compagnie di cautelarsi unilateralmente dal rischio di maxi-risarcimento. La replica di Reale Mutua e dell'Ania

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Soltanto in Italia sono consentiti massimali assicurativi così bassi per automezzi che svolgono servizio di trasporto pubblico". Si scaglia contro le compagnie assicurative Luigi Cipriano, presidente dell'Aneis (l'associazione nazionale degli esperti in infortunistica stradale), riferendosi alla polizza del bus precipitato la sera del 28 luglio scorso dal viadotto autostradale di Monteforte Irpino sulla A16 che, "con un massimale fissato in cinque milioni di euro prevede per ogni vittima un risarcimento di circa 120-150 mila euro". Cipriano punta l'indice contro l'Ania: "Ai tavoli del Mise le compagnie si cautelano unilateralmente dal rischio di maxi risarcimento, non accettando adeguati massimali per i mezzi che trasportano persone. Solo alcune compagnie - accusa Cipriano - accettano massimali dai dieci milioni in su, stipulando però particolari contratti di co-assicurazione". Nel caso del bus dell'incidente di Monteforte Irpino, la polizza era stata stipulata con Reale Mutua: "in base al massimale minimo previsto dalla legge, di cinque milioni, prevedeva un premio annuale intorno ai 3.500-4.000 euro. Se il massimale fosse stato di dieci milioni - sostiene Cipriano - l'incremento del premio non sarebbe andato oltre il 10%, un costo aggiuntivo abbastanza abbordabile per il contraente. Ma accade che le direzioni generali delle compagnie avochino a sé l'ultima parola sul contratto, a seconda dell'esposizione del rischio". Da qui la richiesta di rivedere il Codice delle Assicurazioni.

Reale Mutua: la scelta del massimale spetta al contraente, la compagnia non può opporsi

Alle accuse di Cipriano ha replicato la stessa mutua torinese: "la scelta del massimale di polizza - spiega Reale Mutua in una nota - spetta al contraente e la compagnia non ha facoltà di opporsi, dal momento che una legge dello Stato determina gli importi minimi da garantire". Reale Mutua sottolinea di essere "sistematicamente impegnata in una sensibilizzazione degli assicurati all'acquisto di massimali di copertura maggiormente capienti e adeguati alle diverse necessità. Lo dimostra il fatto - osserva la compagnia - che oggi il 65% circa degli autobus assicurati da Reale Mutua ha un massimale uguale o superiore ai 10 milioni di euro", il doppio rispetto all'importo minimo da garantire per legge per i danni alle persone. Per questo motivo, Reale Mutua "è favorevole a un intervento del legislatore affinché l'obbligatorietà della copertura minima prevista per legge si posizioni su un livello di massimale più elevato di quello attuale". Subito dopo l'incidente di Monteforte Irpino, Reale Mutua ha depositato presso un libretto fruttifero l'intero ammontare del massimale assicurato (6 milioni di euro). "Lo sforzo in atto - sottolinea la mutua torinese - è quello di avviare il percorso migliore per garantire il più velocemente possibile una equa distribuzione del massimale assicurato. In ultimo - conclude la nota - la compagnia è pronta a offrire, a proprio carico, un servizio di tutoring medico finalizzato alla valutazione e all'individuazione del miglior percorso di recupero e riabilitazione per le persone sopravvissute alla tragedia".

L'Ania sollecita al Mise una modifica alla normativa e propone una donazione in favore delle vittime

Sulla vicenda è poi intervenuta con una nota ufficiale anche l'Ania, che "nell'esprimere la propria vicinanza al dolore delle famiglie delle vittime", ribadisce la necessità di "aumentare, per gli autobus, gli importi minimi di copertura assicurativa prevista in caso di incidente". Se, infatti, il minimo prescritto dalla legge italiana (sulla base delle direttive comunitarie) è di soli cinque milioni di euro per i danni alle persone e di un milione di euro per i danni alle cose, "è poi una scelta del proprietario del veicolo aumentare il livello di copertura assicurativa per ridurre la propria esposizione al rischio. Se i danni sono superiori al massimale stipulato - sottolinea l'Ania - il responsabile dell'incidente è tenuto a pagare la differenza agli aventi diritto". Nel caso della tragedia dell'Irpinia, la situazione è "particolarmente delicata" perché il pullman era assicurato "per un massimale complessivo pari a 6 milioni di euro che, considerate le dimensioni dell'evento, non sarà sufficiente a coprire l'intero ammontare dei danni". Il resto dovrà essere pagato da coloro che verranno ritenuti responsabili dell'incidente. L'Ania ricorda come questo evento tragico dimostra ancora una volta "la necessità di una legge che innalzi, per gli autobus, la soglia dei sei milioni di euro, coerente con le evidenze statistiche per le automobili ma non adeguata per mezzi che trasportano un numero più elevato di passeggeri." Alla luce di queste considerazioni il presidente dell'Ania, Aldo Minucci, nel corso di un incontro con il sottosegretario allo Sviluppo Economico Simona Vicari, ha sollecitato una modifica normativa per l'innalzamento da subito del massimale minimo non inferiore a 20 milioni di euro. Il sottosegretario ha manifestato la sua adesione di principio all'iniziativa affidando agli uffici competenti le valutazioni tecniche. Tenuto conto dell'eccezionalità dell'evento e della particolare situazione di necessità delle famiglie delle vittime, il mercato assicurativo ha dichiarato la propria intenzione di partecipare con una donazione all'iniziativa avviata dal Comune di Pozzuoli con la costituzione del Fondo di emergenza pro vittime di Monteforte per sostenere i nuclei colpiti dalla tragedia e rimasti senza sostegno economico.

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