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Consumatori, agenti, carrozzieri, un fronte comune sull’Rca

Il dito è puntato contro “le clausole vessatorie imposte dalle compagnie” che imporrebbero agli assicurati di rivolgersi a riparatori convenzionati per non rischiare penalizzazioni

Consumatori, agenti, carrozzieri, un fronte comune sull’Rca
C’è un ampio fronte comune composto da associazione dei consumatori, carrozzieri, periti, agenti assicurativi e familiari vittime della strada, che si rivolge al governo, al Parlamento e all’Agcm per denunciare quelle che vengono definite “le clausole vessatorie imposte dalle compagnie di assicurazioni ai propri clienti”.

A seguito di una assemblea pubblica indetta la scorsa settimana dalle associazioni del Cncu (il Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti) e aperta a tutti i soggetti della filiera, si è giunti a una proposta condivisa inviata al ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e ai due rami del Parlamento, affinché si approvi un testo di emendamento al ddl Concorrenza “volto a salvare assicurati e operatori dallo strapotere delle imprese assicuratrici e garantire il rispetto delle norme sulla concorrenza”, si legge nel testo della lettera inviata da Adusbef, Assoutenti, Casa del consumatore, Ctcu, Codici, Confconsumatori, Movimento consumatori, Sindacato nazionale agenti (Sna) Federcarrozzieri, Acpge, Aifvs (Associazione italiana familiari vittime della strada) e Aiped (Associazione italiana periti estimatori danni).

Il testo della lettera congiunta

Secondo le sigle che hanno sottoscritto la missiva, risulta inattuato l’articolo 148 comma 11 bis del Codice delle assicurazioni che prevede a favore dell’assicurato il diritto di esercitare “la facoltà di ottenere l’integrale risarcimento per la riparazione a regola d’arte del veicolo danneggiato avvalendosi di imprese di autoriparazione di propria fiducia”. Nella lettera viene affermato che “tale norma è elusa e inattuata perché nei contratti assicurativi continuano a essere introdotte clausole che limitano o escludono il risarcimento per chi non si reca dal riparatore convenzionato con la compagnia, mediante penalizzazioni risarcitorie o indennitarie di vario tipo". 

Secondo i promotori dell'iniziativaza, la necessità e l’urgenza di intervenire  deriva dal fatto che "questo tipo di clausole sono ormai inserite in tutte le polizze Rc auto. Non intervenire immediatamente – si legge nella missiva – ha come effetto non solo di distorcere la concorrenza nel mercato delle riparazioni ma anche, cosa ben più grave, di consentire alle imprese assicuratrici di proseguire ad abusare della propria posizione dominante nel soprastante mercato delle polizze assicurative condizionando il sottostante e collegato mercato dell’autoriparazione". 

Questa prassi comporterebbe "certi e negativi riflessi occupazionali", e inoltre "rischia di incidere sulla qualità e sulla sicurezza delle riparazioni. Ipotizzare a priori che consentire a ciascuno di riparare liberamente la propria auto senza penalizzazioni aumenterebbe il costo delle polizze è privo di fondamento. Agli operatori del settore non risulta che sul mercato costino meno le polizze con risarcimento in forma specifica o con obbligo di andare dal carrozziere di compagnia nel loro complesso. Non risulta che le riparazioni dal convenzionato costino meno, che l’aumento del costo delle riparazioni sia imputabile alle carrozzerie, o che la scelta del consumatore verso gli autoriparatori indipendenti ‘costi di più’. Non risultano dati – conclude la lettera – che confermino che l’aumento dei premi dipenda dalle scelte del carrozziere di fiducia: tutti i dati dimostrano che gli aumenti degli ultimi mesi dipendono soprattutto dalla concentrazione oligopolistica del mercato assicurativo e di una libertà tariffaria che rasenta la scorrettezza commerciale”.

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