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Intelligenza artificiale: l’Italia non rimanga indietro

Secondo il report di Anitec-Assinform, il mercato italiano dell'IA raggiungerà un valore di 570 milioni di euro nel 2023, ma la diffusione della tecnologia è ancora ridotta

Intelligenza artificiale: l’Italia non rimanga indietro
Anitec-Assinform ha presentato il white paper L'IA in azione nel corso dell'evento #IArevolution: l’intelligenza artificiale per un’impresa più competitiva e sostenibile. Le stime presentate nel documento evidenziano una crescente importanza del mercato delle soluzioni di intelligenza artificiale in Italia. Secondo il documento, il mercato italiano dell'IA ha raggiunto 435 milioni di euro nel 2022, con una crescita del 32% rispetto al 2021. Per il 2023, si prospetta un valore di 570 milioni di euro. Tra il 2020 e il 2023, il mercato ha più che raddoppiato il suo valore, registrando un aumento del 128%. Nei prossimi anni, si prevede che proseguirà su questa traiettoria di crescita, con un tasso di crescita annuo medio del 28,9% fino al 2026, raggiungendo un volume di 1,2 miliardi di euro.

Focus sul mercato italiano
Nonostante questi numeri, il mercato italiano dell'IA presenta ancora un volume complessivo limitato. La diffusione tra le aziende italiane, in particolare nel segmento delle pmi, è ancora ridotta. Stando a dati Istat del 2021, si legge nel white paper, solo il 6,2% delle aziende italiane con almeno 10 addetti ha integrato soluzioni basate sull'IA, mentre la percentuale scende al 5,4% per le piccole imprese tra 10 e 49 addetti. Tuttavia, va sottolineato come l'ecosistema delle start-up italiane stia dimostrando un crescente interesse e capacità nello sviluppo di soluzioni innovative basate su questa tecnologia. Banking, telecomunicazioni e media sono i settori economici che guidano la sperimentazione dell'IA, con un volume di mercato di oltre 80 milioni di euro ciascuno e un tasso di crescita superiore al 30%. Altri settori, come la sanità, la manifattura e le assicurazioni, mostrano tassi di crescita significativi, con volumi di mercato che oscillano tra i 30 e i 50 milioni di euro.

Manca una formazione adeguata
Secondo il white paper, la lacuna nell'adozione di questa tecnologia può essere attribuita a una serie di fattori, tra cui: la mancanza di consapevolezza delle sue potenzialità; la percezione che sia troppo complessa o inaccessibile; una formazione accademica spesso troppo teorica e poco orientata alle esigenze concrete delle imprese. Il documento pone infine l'accento sulla necessità di un approccio strategico all'adozione dell'IA, sottolineando l'importanza della formazione – sia tecnica che manageriale – e della regolamentazione. L'Europa, e in particolare l'Italia, sono chiamate a giocare un ruolo chiave, garantendo un quadro normativo equilibrato che favorisca l'innovazione senza trascurare le questioni etiche e di sicurezza. Marco Gay, presidente di Anitec-Assinform, ha così commentato: “l’intelligenza artificiale è già qui e sempre di più entrerà nelle nostre aziende. Non dobbiamo temerla, ma cogliere ogni opportunità che ci potrà offrire per migliorare produttività e competitività, nonché per creare lavori di qualità ai nostri giovani”.

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