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Russia, via dall'accordo sul grano: gli effetti per le assicurazioni

Una ricostruzione della Reuters analizza il possibile impatto per le imprese assicurative dell'abbandono della Black Sea Grain Initiative

Russia, via dall'accordo sul grano: gli effetti per le assicurazioni
La decisione della Russia di uscire dalla Black Sea Grain Initiative, il cosiddetto accordo sul grano, si ripercuote anche sul mercato assicurativo. Le imprese del settore, stando a una ricostruzione fatta dalla Reuters, starebbero infatti valutando “se congelare le coperture per le imbarcazioni che si apprestano a salpare verso l'Ucraina, dopo che la Russia ha annunciato lunedì (ieri, ndr) l'abbandono dell'accordo sostenuto dalle Nazioni Unite che consente l'esportazione del grano attraverso un corridoio sicuro nel Mar Nero”. 

L'accordo era stato siglato lo scorso luglio, grazie all'intermediazione della Turchia, con l'obiettivo di alleviare la crisi alimentare globale scatenata dal blocco delle esportazioni di grano dettato dall'invasione russa dell'Ucraina.

“A seguito del fallimento dell'accordo, la maggior parte degli armatori si asterrà dal fare scalo nei porti ucraini”, ha detto alla Reuters Christian Vinther Christensen, coo del gruppo danese Norden. Una fonte anonima del settore assicurativo, sentita dall'agenzia di stampa, ha affermato che “alcuni sottoscrittori  approfitteranno del forte aumento delle tariffe, altri smetteranno di offrire coperture: la questione chiave è data però dalla possibilità che la Russia mini l'area, cosa che eliminerebbe di fatto l'ipotesi di fornire qualsiasi tipo di copertura”.

Intanto i Lloyd's di Londra avrebbero già posto il Mar Nero nella lista delle regioni ad alto rischio. “La copertura annuale resta in vigore, ma la navigazione verso le aree inserite nella lista sarà valutata individualmente”, ha commentato Neil Roberts, responsabile del settore marittimo e dell'aviazione presso la Lloyd's Market Association. Ulteriori premi assicurativi contro il rischio di guerra, che vengono addebitati quando si entra nell'area del Mar Nero, dovranno essere rinnovati ogni sette giorni. “Costano già migliaia di dollari e dovrebbero aumentare, mentre gli armatori potrebbero rivelarsi riluttanti a consentire alle loro navi di entrare in una zona di guerra senza il consenso della Russia”, scrive l'agenzia di stampa.

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